Arte e geografia-geografia interiore/geografia esteriore

Nome della scuola:

Scuola dell’infanzia “Gianni Rodari”, Mestre (Venezia)

Docenti responsabili:

Anna Palomba, Emanuela Venturini

Numero di studenti coinvolti:

16 bambini

Premessa

Fin dalla scuola dell’infanzia, l’arte educa il bambino al senso del bello, del sentire estetico e gli offre le occasioni di guardare il mondo e interpretarlo attraverso molteplici chiavi di lettura. Per questo, il binomio arte e geografia, proposto dalla Collezione Peggy Guggenheim, è apparso alle insegnanti da subito interessante. La doppia direttrice di geografia esterna/interna, attraverso la visione/lettura di opere di Joseph Cornell e di Max Ernst, si è rilevata ricca di spunti e di argomenti per sollecitare i bambini a portare fuori di sé emozioni, sogni, fantasie ma anche credenze, convinzioni e rappresentazioni mentali che hanno su se stessi e sui luoghi lontani fisicamente e nel tempo. Significative sono state le riflessioni dei piccoli alunni sul superamento dei confini geografici e mentali, sull’esistenza di culture diverse e sulla grande varietà e ricchezza di usi e costumi del genere umano. Successivamente i bambini hanno realizzato un loro luogo fantastico o un luogo realmente visitato e che ha destato in loro impressioni piacevoli, in scatole di cartone, con oggetti vari prendendo spunto dalle scatole dell’artista Joseph Cornell. Questo percorso ha rafforzato la sensibilità e il senso di responsabilità dei bambini nei confronti dell’ambiente, attraverso atteggiamenti positivi e la comprensione della necessità di preservare e prendersi cura di luoghi vicini e lontani nella consapevolezza che tutto è fortemente correlato. Il ruolo della scuola è quello dell’insegnare ad apprendere ma anche quello dell’insegnare ad essere.

Metodologia

Il contesto di riferimento è stato il laboratorio. I bambini hanno sperimentato, costruito e ricostruito in base a relazioni e a ipotesi varie i loro manufatti. Dapprima in circle-time, le conversazioni sono state dirette a ipotizzare come i bambini potevano costruire luoghi fantastici o reali. Poi, attraverso il confronto e la scelta democratica sono stati elaborati individualmente dei progetti con le matite carboncino e successivamente realizzati con materiale di recupero, in scatole così come le scatole di Joseph Cornell.

Nodi tematici

Scopriamo attraverso una lettera, alcune immagini delle Shadow Boxes, in una scatola molti oggetti ispirati da Joseph Cornell, la storia di questo artista e come ha costruito i suoi viaggi fantastici nelle scatole, luoghi lontani pur non avendo viaggiato fisicamente. Scambio di idee e desideri sui luoghi dei nostri sogni e su come immaginiamo essere alcuni luoghi lontani da noi. Conversazioni su viaggi fantastici e reali. Guardiamo e analizziamo “L’impero della luce” di Renè Magritte (1953-54), la fotografia presente nell’opera di Max Ernst “Il postino Cheval” (1932), personaggio realmente esistito la cui storia ha affascinato i bambini e al quale Max Ernst ha reso omaggio dedicandogli la sua opera. Il percorso del laboratorio si è concluso con una mostra allestita all’interno della scuola con l’esposizione dei progetti, delle scatole individuali e delle elaborazioni personali delle opere viste alla Collezione Peggy Guggenheim a Venezia.