Confini d’acqua

Nome della scuola:

Istituto Comprensivo “Francesco d’Assisi”

Docenti responsabili:

Orietta Zampieri

Altri docenti partecipanti:

Katia Furlan, Silvia Guidolin, Alessandra Brotto, Chiara Cenzi, Giuliana Parolin, Matteo Segafreddo

Numero di studenti coinvolti:

75 studenti

Premessa

Il processo di svolgimento ha sviluppato le seguenti tracce tematiche: Carte ad arte; Il rapporto tra geografia esteriore e geografia interiore.

Prendendo spunto da alcuni passaggi del testo “Cadenze d’inganno” di Laila Baraldi, descrive la sua passione da bambina per le carte geografiche giocando a tracciare profili e confini, gli alunni sono stati invitati a riflettere sul tema dello spazio-territorio, interiore ed esteriore, e sul concetto di confine, affrontato ed ampliato a livello interdisciplinare attraverso alcune tematiche della storia passata e della storia contemporanea.

Metodologia

In base alla conoscenza di alcune opere specifiche, in particolare le “Shadow Boxes” di Joseph Cornell, alla rielaborazione dei contenuti e al loro ampliamento interdisciplinare, gli alunni hanno progettato e realizzato le loro scatole di viaggio reale o immaginario. Attraverso l’ampliamento dei principali nodi tematici del progetto, sono stati invitati ad osservare la conformazione e i confini del proprio territorio con uno sguardo più consapevole e personale legato alla loro esperienza, cercando di mappare le esperienze più significative, i percorsi quotidiani e i luoghi più o meno lontani nel tempo e nello spazio legati alla memoria e alla storia della loro famiglia. Rilevando e tracciando le principali caratteristiche del territorio, la cui conformazione è determinata dal passaggio del fiume Brenta, hanno inoltre avuto modo di elaborare creativamente i luoghi conosciuti traendo spunto dalle ricerche di artisti quali Alighiero Boetti e Mona Hatoum.

Dal punto di vista del compito atteso gli alunni hanno quindi sviluppato i seguenti percorsi di elaborazione:

         ·         Progettazione e realizzazione della scatola di viaggio: i lavori sono stati eseguiti principalmente a coppie e hanno avuto come obiettivo la rappresentazione di un viaggio reale, in riferimento alla propria esperienza, o immaginaria, un sogno da realizzare o un luogo della fantasia;

         ·         Elaborazione della cartina del comune di Tezze sul Brenta: con un percorso inizialmente ritenuto ostico, ma in seguito sviluppato con partecipazione e interesse, piccoli gruppi di lavoro hanno potuto affrontare la mappa del proprio comune di residenza da una diversa prospettiva più personale e consapevole e, in alcuni casi, hanno saputo rielaborarne alcuni spunti visivi in modo creativo e personale;

         ·         Elaborazione del planisfero. Altri piccoli gruppi di lavoro hanno raccolto le informazioni necessarie per costruire un elaborato sui legami tra ogni alunno e i paesi del mondo, a partire dalla storia della propria famiglia, in modo da costruire una semplice mappa delle tre classi terze in una cartina geografica comune.

Tutte le fasi del progetto sono state affrontate attraverso attività di confronto, discussione ed elaborazione dei contenuti emersi; la presentazione degli argomenti disciplinari e interdisciplinari è stata svolta in base a determinati obiettivi condivisi tra gli insegnanti delle rispettive materie; le proposte di progetto hanno preceduto ogni elaborazione pratica valiate dall’insegnante; il percorso è stato quindi composto da quattro principali fasi: la fase iniziale di comprensione e approfondimento, la fase intermedia di sperimentazione di tecniche specifiche inerenti le opere visionate in classe, la fase di elaborazione progettuale, la fase finale di creazione-sperimentazione degli elaborati progettati.

Nodi tematici

Sintesi dei nodi tematici:

Il concetto di confine inteso come limite che divide o unisce;

Il tema dello spazio/territorio, dallo spazio fisico al paesaggio emotivo;

Lo spazio attraversato del migrante.

Il percorso ha sviluppato principalmente il tema dello spazio/territorio e il concetto di confine. Gli alunni sono stati guidati a riflettere personalmente sulla percezione di questi termini in rapporto alla loro esperienza personale e ad ampliare i contenuti a livello interdisciplinare con diverse modalità. In religione la riflessione è iniziata dal concetto di libertà individuale e potenzialità dei propri talenti, toccando il tema della disabilità intesa come confine/limite e potenzialità espressiva; a tal proposito la prof.ssa Chiara Cenzi ha portato a conoscenza delle classi le testimonianze di alcuni artisti quali Ezio Bosso e Simona Atzori; il percorso si è poi collegato al progetto LegalMente inerente altre realtà di confine oggettivo come l’esperienza del carcere, facendo riferimento all’incontro delle classi con un detenuto del carcere “Due Palazzi” di Padova, avvenuto nel mese di aprile 2016. Nelle discipline di italiano, storia e geografia, ogni insegnante ha affrontato le tematiche coincidenti o conciliabili con la propria programmazione curriculare, dai principali avvenimenti della storia del Novecento, fino ad arrivare al tema della libertà individuale. La prof.ssa Katia Furlan ha guidato la riflessione partendo dalla lettura di un estratto del libro, “Cadenze d’inganno” di Laila Baraldi, in cui l’autrice racconta come da bambina amasse ricalcare con la matita i confini tra gli Stati sull’Atlante e come avesse notato che alcuni confini risultano stilizzati, quasi fatti con il righello, come per diversi Stati dell’Africa. Ricordando di avere fatto le stesse osservazioni nell’affrontare lo studio dell’Africa politica, e collegandosi al tema del colonialismo e della decolonizzazione, gli alunni hanno potuto riflettere sul tema del confine imposto dalla storia. La riflessione si è quindi spostata sui confini personali ei ciascun essere umano, e quindi sul tema della libertà individuale in tutti i campi della vita. I ragazzi si sono chiesti cosa veramente significhi essere liberi e, a tal proposito, è sorta questa domanda: qual è il confine della libertà di ognuno rispetto a quella dell’altro? Le riflessioni emerse hanno portato l’attenzione anche agli argomenti di storia del Novecento: il Muro di Berlino, la Guerra Fredda, la separazione tra mondo capitalista e mondo socialista, la divisione della Corea, del Vietnam, il razzismo fino a sfociare nei temi attuali della migrazione. Lo stesso tema della migrazione, soprattutto in riferimento alla situazione francese, è stato affrontato dalla prof.ssa Silvia Dalla Costa con lettura e commento di alcuni articoli della stampa francese di recente pubblicazione. Temi quali il cambiamento dei confini degli Stati a causa di guerre e sconvolgimenti politici, i confini disegnati a tavolino dopo il processo di decolonizzazione in Africa, i confini violati delle identità culturali di molti popoli, sono stati proposti anche dagli altri insegnanti, la prof.ssa Alessandra Brotto che ha affrontato il mito americano della frontiera e la prof.ssa Silvia Guidolin che ha approfondito la riflessione sul rapporto tra realtà economica e libertà individuale. La prof.ssa Giuliana Parolin e il prof. Matteo Segafreddo, hanno affrontato l’argomento della musica jazz intesa come territorio e linguaggio oltre il confine, e la tematica del superamento dei confini di genere musicale, ovvero le contaminazioni tra jazz e musica classica.

I principali risultati ottenuti, al di là delle esecuzioni materiali degli elaborati, sono legati principalmente ai due aspetti dell’esperienza: quello progettuale ed operativo, e quello di approfondimento dei contenuti. Nelle fasi operative i ragazzi hanno dovuto sviluppare la capacità di organizzare, confrontare e concordare le proprie modalità di lavoro con quelle dei compagni. Tutti hanno affrontato i contenuti proposti con una motivazione crescente in base allo sviluppo del percorso. Hanno inoltre dimostrato curiosità e interesse per alcune opere specifiche soprattutto dopo averle conosciute in occasione dell’uscita didattica presso la Collezione Peggy Guggenheim. Rispetto al curricolo, lo svolgimento ha aderito agli obiettivi di apprendimento che si ritengono in gran parte raggiunti, in particolare la competenza di saper interagire in modo costruttivo e collaborativo in situazioni relazionali di piccolo gruppo, mettendo in campo tutte le conoscenze, abilità e potenzialità creative per progettare ed elaborare il prodotto finale. Il principale limite dell’esperienza si ritiene sia quello tempistico legato alle priorità della programmazione e alle scadenze del calendario scolastico, ma si auspica che gli argomenti affrontati, in particolare la tematica della libertà individuale, rappresentino motivi di riflessione sempre aperti da sviluppare ben oltre il confine dell’ambito scolastico.