Planigeometrico (etnico e geometrico)

Nome della scuola:

Istituto comprensivo di Albignasego Manara-Valgimigli, Scuola secondaria di primo grado – sez. S. Agostino (Padova)

Docenti responsabili:

Luisa Meneghini

Altri docenti partecipanti:

Elisabetta Fasson

Numero di studenti coinvolti:

20 alunni

Premessa

Il progetto nasce dall’esigenza di sensibilizzare gli alunni verso un ambito disciplinare come lo studio della storia dell’arte del Novecento e la possibilità di interazione con altre discipline che nello specifico sono state geografia e storia. La classe ha risposto con entusiasmo pur esprimendo qualche difficoltà nella fase di elaborazione iniziale di una bozza di lavoro da sviluppare in dettaglio. La prima fase del progetto ha visto l’analisi di un movimento d’avanguardia che ha utilizzato un linguaggio figurativo molto preciso: Astrattismo Geometrico. Ci sono stati confronti con altre Avanguardie artistiche e ogni alunno ha svolto un elaborato grafico come sintesi dell’approfondimento individuale e personale delle conoscenze acquisite in ambito storico-artistico durante l’anno scolastico. Nella fase di elaborazione dell’opera individuale ogni alunno ha messo in atto le sue personali impressioni e rielaborazioni tenendo presente anche i contenuti acquisiti nelle altre discipline: geografia e storia.

Metodologia

Fasi:

  • Studio delle opere dal manuale in adozione e approfondimento di quelle presenti al museo che potevano essere utili per l’esecuzione del progetto (durante l’orario curricolare di arte e immagine per tutto l’anno scolastico);
  • Rielaborazione grafica del Planisfero tenendo presente il concetto di Semplificazione astratta;
  • Lavoro individuale;
  • Lavoro di gruppo.

Nodi tematici

Il metodo seguito ha visto una prima fase riguardante lo studio dei fenomeni artistici del Novecento con particolare attenzione all’astrattismo sia geometrico che figurativo; in seguito poi dall’analisi delle opere della Collezione Peggy Guggenheim che maggiormente potevano essere collegate al concetto di semplificazione Piet Mondrian, Theo Van Doesburg e Kazimir Malevich. Gli alunni hanno realizzato una personale interpretazione di alcune opere che poi avrebbero rivisto a Venezia.

Partendo da una raffigurazione del planisfero ogni alunno ha realizzato graficamente un elaborato e il concetto di semplificazione geometrica ha assunto diverse raffigurazioni: i confini dei continenti sono stati traslati, modulati, sintetizzati, spezzati, amplificati o ridotti, spostati ad arte, esplosi, sovrapposti a formare nuove geometrie e nuovi continenti che poi sono stati decorati con texture a piacere ma non casuali.

Nella seconda fase la classe è stata divisa in cinque gruppi omogenei ai quali è stato assegnato lo studio e la rappresentazione di un continente. Ogni gruppo ha sviluppato un’idea in modo autonomo tenendo presente la finalità ovvero la ricomposizione di un planisfero liberamente interpretato; il primitivismo e la globalizzazione (argomenti affrontati in altre discipline) hanno permesso di produrre un elaborato carico di riferimenti simbolici che lasciano aperti all’osservatore vari spunti di interpretazione e riflessione.