Un mondo in mille pezzi
Nome della scuola:
Scuola secondaria di primo grado, I.C. Vicenza 4 Barolini, Vicenza
Docenti responsabili:
Barbara Barban
Altri docenti partecipanti:
Marco Fin
Numero di studenti coinvolti:
20 studenti
Premessa
Partendo dalla geografia come rappresentazione del mondo, apparentemente scientifica e arrivando alla soggettività degli strumenti geografici, di cui la carta sbagliata di Gerardo Mercatore è l’emblema più ovvio, si intende far riflettere i ragazzi sull’impossibilità di rappresentare il mondo in modo monolitico. Se questo è possibile in una materia apparentemente scientifica, lo è maggior ragione nel campo dell’arte che è l’emblema della soggettività, ogni artista rappresenta un mondo che esiste, non fuori di lui, ma in lui.
Dopo aver riflettuto sulla cartografia come rappresentazione culturale i ragazzi reinterpreteranno una carta geografia del mondo (su modello di Alighiero Boetti), che esiste dentro di loro. L’idea è di renderla visibile a scuola, perciò si utilizzerà una dimensione ampia, con tecniche miste.
Metodologia
- Attività, laboratori, uscite, azioni, esperimenti;
- Approfondimento sulle tecniche pittoriche durante le ore curricolari;
- Visione e produzione di materiali multimediali;
- Lezioni di tipo flipped room sia nelle ore di arte e immagine che in quelle di geografia.
Il progetto si è strutturato nelle seguenti fasi:
1) Riflessione sulla cartografia e l’eurocentrismo in generale;
2) Conoscenza dei luoghi significativi della Terra anche attraverso la visione di film;
3) Conoscenza delle opere artistiche che possono essere collegate a questo tema;
4) Visita della Collezione Peggy Guggenheim e progettazione dell’elaborato da produrre in modo individuale ma allo stesso tempo collettivo.
Nodi tematici
- Geografia come scoperta dell’altro ma anche di sé;
- Geografia come rappresentazione effimera e soggettiva;
- Rappresentazione di superfici in cui la realtà si rielabora attraverso la propria identità;
- Eurocentrismo, esplorazione e conoscenza.