Avanguardie, una rivoluzione incompiuta

Nome della scuola:

Istituto di Istruzione Superiore "Andrea Palladio", Treviso

Docenti responsabili:

Giuseppe Rago

Altri docenti partecipanti:

Barbara Brussi

Numero di studenti coinvolti:

22 alunni di classe seconda

Premessa

Il progetto ha approfondito il percorso "Avanguardie: un desiderio di libertà". Lo scopo del progetto è stato quello di fornire una grammatica operativa per rendere protagonisti gli studenti, attraverso pratiche laboratoriali, della creazione di una sintassi nuova, ricreando il processo compositivo delle avanguardie inteso come istanza di libertà.
Abbiamo dato spazio dunque all'approfondimento delle tecniche fotografiche quali i rayogrammes surrealisti, il fotodinamismo dei futuristi, ripercorrendo in prima persona il processo tecnico di realizzazione; abbiamo approfondito la "scrittura automatica" sperimentando in prima persona la tecnica dell'accostamento incongruo (i ragazzi sono diventati poeti surrealisti secondo le indicazioni della scrittura automatica di André Breton), abbiamo esplorato la lettura "immersiva" e "ri-creativa" della quarta dimensione cubista (lo spazio) e futurista (il movimento) "rimettendo in ordine", secondo la modalità rappresentativa tradizionale, ciò che la quarta dimensione apparentemente scompagina e che in realtà ci aiuta a conoscere meglio; abbiamo decodificato il vocabolario surrealista, scomponendo i singoli lemmi del vocabolario di René Magritte (e i suoi accostamenti stranianti), di Salvador Dalì, di Max Ernst. L'enfatizzazione dei caratteri "sovversivi" e ribelli delle Avanguardie ha costituito un modo per avvicinare empaticamente gli allievi di una classe seconda, giovani adolescenti, al tema proposto.

Metodologia

In aula:
Lezioni frontali e partecipate con approfondimento del contesto storico-culturale, proiezione e approfondimento di alcune opere-tipo dal valore emblematico, con particolare riguardo a quelle presenti alla Collezione Peggy Guggenheim;                                                                                                  
Visione di alcuni spezzoni cinematografici.
Alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia:
Visita guidata alle opere esposte in funzione del progetto.
A casa:
Lavori in piccoli gruppi di cinque/sei persone, per predisporre schede di approfondimento attraverso risorse multimediali, anche in funzione della redazione del PowerPoint finale in cui si è evidenziato in che modo le singole Avanguardie abbiano sovvertito le regole dominanti del periodo in cui sono collocate.
In classe:
Lavoro in modalità laboratoriale. Le tematiche tradizionali sono state approfondite attraverso la scomposizione e ricomposizione grammaticale e sintattica di alcune opere emblematiche dell'Avanguardia, preferibilmente viste dal vivo alla Collezione Peggy Guggenheim. Gli studenti sono stati incoraggiati a produrre lavori ispirati alle tecniche e alle poetiche dell'Avanguardia.
Ogni gruppo di lavoro ha realizzato:
Un PowerPoint sul carattere "sovversivo" delle Avanguardie:
Una scheda di approfondimento su un'opera conservata alla Collezione Peggy Guggenheim;
Un lavoro pratico ispirato a una tecnica specifica delle Avanguardie storiche o dei movimenti artistici da esse derivati (fotografie ispirate al fotodinamismo futurista; collage ispirato ad opere surrealiste e futuriste; tela "spazialista" ispirata ai tagli di Lucio Fontana; tela ispirata alla tecnica del dripping);
Video esplicativi del processo che ha portato alla realizzazione delle opere.

 

Nodi tematici

L'avanguardia come libertà dal passato, col rifiuto dell'accademismo, della storia e della tradizione, delle regole imposte dalle generazioni precedenti;
I manifesti delle Avanguardie come progetto di un nuovo ordine sociale. Avanguardia dunque come libertà dagli schemi politici e sociali del tempo (qui si è approfondito il contesto storico e culturale del primo Novecento a cavallo della Prima Guerra Mondiale);
Libertà dalla sintassi artistica tradizionale, a cavallo tra il linguaggio letterario, artistico, architettonico, cinematografico. Lo scardinamento dei processi conoscitivi tradizionali (con la nascita della psicoanalisi), lo scompaginamento delle regole logiche, della concatenazione sintattica tradizionale attraverso gli accostamenti incongrui di René Magritte, la quarta dimensione cubista e futurista, il delirio onirico e paranoico di Salvador Dalì, la ricostruzione di un linguaggio "altro" nel fantasmagorico vocabolario di Max Ernst. E ancora, la scrittura automatica, la poesia dadaista e surrealista, le nuove tecniche pittoriche e fotografiche, i modernissimi montaggi cinematografici (con visione di alcuni spezzoni tra i quali "Un chien andalou" di Luis Buñuel e altri capolavori cinematografici).