Desiderio di libertà

Nome della scuola:

Liceo Classico Educandato Statale “Agli Angeli”, Verona

Docenti responsabili:

Monia Toccacieli, Francesca Bissolo

Altri docenti partecipanti:

nessuno

Numero di studenti coinvolti:

23 allievi di classe quinta

Premessa

"In questo contesto le arti visive non hanno più l’obiettivo di rappresentare, ma assolvono il compito di tradurre una realtà complessa descrivendola con canoni che vanno ben oltre l’esperienza visiva o la resa estetica. L’arte diventa quindi il mezzo di espressione di un pensiero nuovo che intende agire sulla società.”  Nel nostro progetto, il “Desiderio di libertà” è stato affrontato attraverso l’analisi della quarta dimensione, sia da un punto di vista storico-artistico che matematico. “La quarta dimensione è stata un simbolo di liberazione e una fonte di nuove idee per gli artisti dell’epoca, in particolare per il movimento cubista. Questo, animato dall’esistenza di uno spazio di dimensione superiore, di una realtà superiore, pretendeva di rompere con la prospettiva rinascimentale, fuggire dalla realtà visiva segnata dalla visione-proiezione di un occhio dello spazio tridimensionale”

 

 

 

 

 

 

 

 

Metodologia

Lezioni frontali sul movimento cubista e su Pablo Picasso;
Uscita didattica, visita alla mostra “Figure(1906-1971)” a Verona;
Lezioni frontali condotte insieme da due docenti: di storia dell’arte e di matematica e fisica. L’argomento trattato è stato: la quarta dimensione generata dalle tre dimensioni conosciute e capace di configurare l’immensità dello spazio, immortalandosi in tutte le direzioni in un determinato momento. La quarta dimensione è lo spazio stesso, la dimensione dell’infinito; è ciò che dà agli oggetti plasticità. Si è parlato di Euclide e della indeformabilità delle figure in movimento. Tuttavia Bernhard Riemann introdusse gli spazi per i quali la curvatura può essere variabile; pertanto, muovendosi una figura sulla superficie o nello spazio, cambierà forma.
Presentazione di alcune opere della Collezione Peggy Guggenheim a Venezia;
Laboratorio pratico: gli allievi sono partiti dalla presentazione di un selfie. I passaggi successivi hanno determinato la “distruzione della figura” attraverso l’analisi di linee forza, semplificazioni geometriche, alterazioni cromatiche e spostamento di piani mediante l’utilizzo di fogli di acetato. Tale operazione è stata svolta dopo la scelta da parte dei ragazzi di una o più opere della Collezione Peggy Guggenheim come riferimento per agevolare la destrutturazione dell’immagine;
Relazione scritta sul percorso svolto e sull’indagine della quarta dimensione attraverso la distruzione della propria immagine.

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Nodi tematici

Lo studio della figura umana nella sua forma;
Lo studio del corpo attraverso l’impiego della quarta dimensione;
Lo studio del corpo in movimento, scomposizione e ricomposizione dinamica e simultanea;
Lo studio della luce e della tecnica di rappresentazione del corpo.