Il rosso mi urla, il blu mi sussurra, il nero mi annulla

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Nome della scuola:

Fondazione Don Gaetano Provoli

Docenti responsabili:

Micaela Scudellari

Altri docenti partecipanti:

Monica Tommasi

Numero di studenti coinvolti:

34

Premessa

Il meraviglioso viaggio artistico è iniziato con la conoscenza dei “cinque sensi” ed è proseguito sperimentando il senso di meraviglia e mistero con il percorso del “magico”. Con la vista, l’udito, il tatto, l’olfatto e il gusto conosciamo la realtà che ci circonda e possiamo percepire e creare un nuovo mondo.
Giochiamo con la nostra percezione, alleniamo le nostre capacità sensoriali e a contatto con le opere d’arte ci accorgeremo che la sinestesia di più sensi collegati suscita emozioni diverse.
Analizzando i quadri della Collezione Peggy Guggenheim ci siamo accorti che l’intenzione di stimolare tutti i sensi richiede la rielaborazione attiva del soggetto e la reinterpretazione di ciò che si vede.
Partendo dalla realtà sensoriale abbiamo fatto un viaggio interiore immaginario attraverso sogni e fantasia alla ricerca di sentimenti e ricordi.
Abbiamo giocato con un magico “abbaglio sensoriale” che falsa la percezione della realtà…creando delle illusioni ottiche che ingannano la nostra percezione visiva e abbiamo sperimentato che nulla è come sembra.
Max Ernest attraverso inusuali tecniche pittoriche come il frottage casuale di alcuni elementi ci ha fatto fantasticare nuovi significati che assume l’opera d’arte.
Il jazz ascoltato da Jackson Pollock ha guidato il nostro corpo in un ritmo di danza che ha lasciato le tracce nella tela mediante sgocciolature e dripping.
Vasily Kandinsky ci ha fatto percepire le sensazioni che danno associati il colore, la materia e la musica. La potenza cromatica è stata amplificata dalla luce del tavolo luminoso. I bambini hanno sperimentato il “magico” creando delle “pozioni” di colore che, mescolate ad altre sostanze, permettono effetti diversi nel foglio.
Il percorso artistico che abbiamo seguito ha permesso collegamenti alla programmazione annuale della nostra scuola che prende spunto dal racconto di Lewis Carrol Alice nel paese delle meraviglie.
L’opera surrealista di René Magritte utilizzando tecniche pittoriche tradizionali per veicolare il paradosso, l’illogicità del pensiero, le situazioni impossibili ben si avvicina al mondo interiore fantastico dei bambini...l’arte di R. Magritte non vuole descrivere la realtà ma dipinge i pensieri che si possono fare su di essa.
Un racconto per eccellenza surrealista è Alice nel paese delle meraviglie.
Ci siamo calati nel mondo fantastico della protagonista e ci siamo meravigliati con lei di quel mondo dove gli oggetti cambiano la loro dimensione creando uno spaesamento sensoriale.
Ci siamo immersi nelle opere di Magritte con lo stesso stupore. Proiettando i suoi quadri, abbiamo potuto entrare in quella casa illuminata e alzando gli occhi abbiamo ammirato l’azzurro di quel cielo.
Un accostamento insolito ci ha rivelato qualcosa del mondo reale che ha il potere di stupirci e incantarci. 

Metodologia

E’ stata adottata la metodologia laboratoriale di partecipazione attiva, di sperimentazione, di manipolazione. Le attività sono state sia strutturate che semi strutturate, con la creazione di elaborati personali e di gruppo.
Il ruolo dell’insegnante è stata di sostegno dei processi di interazione e apprendimento e volto alla stimolazione dell’autonomia operativa dei bambini.
Si sono sperimentate le varie tecniche pittoriche utilizzate dagli artisti delle opere scelte come il dripping, l’action painting, il frottage, il grattage, l’assemblage. L’aiuto di strumenti come il tavolo luminoso, il proiettore per amplificare le tecniche surrealiste.

Nodi tematici

Analisi di quattro opere d’arte della collezione di artisti che con le loro creazioni sono attenti alla stimolazione di più sensi contemporaneamente.
Il sentire passa attraverso la scelta della potenza cromatica e della linea che suggerisce ritmi, rumori e silenzi.