Scorci di magia nell’arte

Nome della scuola:

Scuola dell’Infanzia Case, Istituto Comprensivo Statale G. Ciscato Malo

Docenti responsabili:

Nadia Zanella, Barbara Mondin, Daniela Scalco

Numero di studenti coinvolti:

43

Premessa

Abbiamo scelto il percorso intitolato “Magico!” perché ci ha dato l’opportunità di giocare con l’arte esplorandola nelle sue diverse forme. Abbiamo proposto ai bambini la magia abbinandola alla parola illusione, fenomeno che nasce da particolari abbinamenti di colori e forme. Fondamentale è stata la visione di alcune opere realizzate da artisti appartenenti al movimento dell’Optical Art; molto interessante è stata la riflessione che ne è conseguita.
Qualcosa di magico e affascinante è emerso però anche guardando l’opera di Gino Severini Mare=Ballerina (1914) e i mobile di Alexander Calder. Ci siamo quindi messi alla prova, giocando con il movimento, cercando di fissarlo in qualche modo su un supporto cartaceo e poi, in un secondo momento, creandolo attraverso l’assemblaggio di vario materiale.
I bambini sono rimasti affascinati e particolarmente coinvolti dagli argomenti affrontati, partecipando attivamente, con curiosità e sorpresa al laboratorio; si sono inoltre molto appassionati dalla storia di Peggy Guggenheim e dalla sua vita originale e avventurosa.

Metodologia

Conversazioni e dimostrazioni pratiche; utilizzo di vari tipi di colori e materia;           sperimentazione  di  varie tecniche; uso di vari strumenti; osservazione attraverso la LIM di opere d’arte con relativa interpretazione e conversazione; ascolto di racconti; invenzione di storie; giochi collettivi.

Nodi tematici

  • Peggy Guggenheim: storia della sua vita, del suo amore per l’arte e della sua collezione
  • La magia-illusione, creata attraverso il gioco: il gioco quale strumento per     sperimentare, per mettersi alla prova, per costruire qualcosa di “magico”,            collaborando con i compagni.
  • Giochi magici di equilibrio e movimento: il movimento osservato su una tela di Gino Severini e su un mobile di Alexander Calder.