Metamorfosi dell'oggetto

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Nome della scuola:

Scuola Primaria “G.Marconi” – IC Fontanafredda, Fontanafredda, Pordenone

Docenti responsabili:

Irene Valent

Altri docenti partecipanti:

Flavia Feltrin

Numero di studenti coinvolti:

41

Premessa

Il progetto Metamorfosi dell’oggetto ha coinvolto i bambini in molteplici attività laboratoriali che hanno rappresentato un’occasione privilegiata per coltivare le loro capacità d’analisi e d’interpretazione, per svilupparne la creatività e per accompagnarli alla scoperta di alcune tecniche ed elementi costitutivi del linguaggio visivo (collage, assemblage, frottage, pittura con tempere e acrilici, etc.).

Il percorso scelto ha avuto come filo conduttore l’oggetto e la sua rappresentazione: la classe è diventata lo spazio dove coinvolgere i bambini in diverse esperienze grafico-pittoriche e manipolative di fruizione, produzione e invenzione di opere d’arte coerenti a questo tema. Pian piano l’opera d’arte è diventata, quindi, un elemento familiare e hanno sperimentato come colori, materiali e sentimenti s’integrano fra loro per incrementare la propria forza espressiva.

Dapprima, gli alunni hanno potuto osservare come gli oggetti siano stati raffigurati in modo completamente diverso a seconda delle correnti artistiche, dei periodi storici o degli autori di riferimento. Il ventaglio delle opere analizzate è stato piuttosto ampio: dal realismo del Cesto di frutta di Caravaggio, alla deformazione delle forme operata da Vincent Van Gogh e Edvard Munch, alla disintegrazione della stessa nelle opere Chitarra di Pablo Picasso e Violino e brocca di Georges Braque fino all’astrattismo di Vasilij Kandinskij, Paul Klee e Piet Mondrian dove l’oggetto viene sostituito dalla rappresentazione dei valori (armonia, equilibrio, musica, ecc.). Tuttavia, la scoperta dell’arte informale e materica di Alberto Burri e delle installazioni dadaiste, dove l’oggetto stesso è divenuto opera d’arte, è ciò che li ha stupiti e coinvolti maggiormente.

Prendendo spunto proprio da queste ultime due correnti artistiche, gli alunni hanno condiviso momenti di ricerca, sperimentazione e creazione. I sacchi di Burri, La ruota di Bicicletta di Duchamp e i rayogrammi di Man Ray, quindi, hanno funto solamente da modello ispiratore: i nostri piccoli artisti in erba non si sono limitati a riprodurre le opere così com’erano, ma sono stati lasciati liberi di sperimentare, manipolare, utilizzare e assemblare creativamente i materiali messi a loro disposizione, collaborando fra loro e scambiandosi idee ed esperienze.

Metodologia

Le metodologie adottate hanno previsto: attività laboratoriali, anche a classi aperte, e attività manipolative ed espressive; la lettura e l’interpretazione di opere d’arte di tipo eterogeneo e l’esecuzione di produzioni personali, spiegando la tecnica applicativa; la valorizzazione dell’interdisciplinarietà, dell’inclusione e della cooperazione; la visita guidata alla Collezione Peggy Guggenheim con partecipazione all’attività di laboratorio.

Nodi tematici

  • L’osservazione della realtà (in chiave interdisciplinare: arte, scienze, italiano) e il superamento degli stereotipi;
  • Esplorazione e descrizione di oggetti e materiali: individuazione, attraverso l’osservazione e l’interazione diretta, della struttura di oggetti di uso quotidiano, analisi delle loro qualità e proprietà, descrizione, scomposizione e ricomposizione degli stessi;
  • Imparare ad utilizzare alcuni elementi costitutivi del linguaggio visivo (linea, forma, colore, composizione);
  • Imparare ad utilizzare alcune tecniche espressive: il frottage e l’assemblage, pittura con sostanze naturali, colori a tempera e acrilici;
  • Arte come espressione di emozioni, sensazioni o stati d’animo: materiali e oggetti come portatori di un significato e di un vissuto emotivo personale e/o collettivo.