Nuovi Alfabeti

Nome della scuola:

Scuola dell'Infanzia "G. Rodari"

Docenti responsabili:

Scheda Barbara

Altri docenti partecipanti:

Jessica Serra, Silvia Simeoni, Francesca Palmino, Giulia Giangiacomo

Numero di studenti coinvolti:

40

Premessa

La scrittura del nome è una delle prime acquisizioni del bambino relativamente alla lingua scritta. Il ruolo cruciale svolto dal nome proprio, non tanto per il suo significato specifico, ma per il fatto di essere una delle prime parole che il bambino sa scrivere alfabeticamente, è proprio quello di provocare in lui un conflitto cognitivo, che determina un avanzamento di concettualizzazione verso i principi su cui è basato il nostro sistema di scrittura. Consapevoli di questo, noi insegnanti abbiamo iniziato il lavoro di quest’anno scolastico con il nome in un percorso che ha permesso ai bambini di avvicinarsi al mondo delle scritte attraverso un contenuto carico di significato: il loro nome appunto. Questo ha rappresentato per i bambini un’occasione stimolante per prendere confidenza con i segni, con i diversi materiali messi a disposizione e avviare interessanti spunti per indagare e capire meglio la realtà che li circonda osservandola da diversi punti di vista.

Purtroppo il percorso che avevamo intrapreso sin dall’inizio di settembre 2019 legato al gioco degli opposti si è interrotto a febbraio 2020 a causa dell’emergenza covid-19. Nessuno si aspettava un allontanamento così forzato ed improvviso, ma insieme a loro abbiamo cercato di cogliere in questa emergenza un'opportunità per non sentirci soli, anzi più vicini anche se lontani, mantenendo vivo quel filo relazionale, carico di emozioni indispensabile a farci sentire ancora più forti di prima. Attraverso alcune attività già intraprese a scuola in presenza e attraverso alcune attività di routine che favorissero in loro autonomia e stabilità emotiva e grazie alla collaborazione con le famiglie senza le quali niente avremmo potuto fare, sono stati realizzato dei percorsi didattico-emotivi legati non solo al loro nome, ma anche ad alcune lettere che lo compongono partendo da concetti quali alto-basso; vicino-lontano; triste-allegro.

Il progetto annuale ha offerto a tutti i bambini sia la possibilità di sperimentare e misurarsi con il "reale", sia di creare un clima di ricerca attiva utilizzando il gioco e il laboratorio, a scuola come a casa, come strumento e metodo di lavoro riscoprendo attraverso le proprie capacità espressive il piacere di apprendere e di leggere la realtà circostante. Le proposte educative si sono sviluppate in attività pratiche e giocose che hanno creato un coinvolgimento emotivo, hanno stimolato la curiosità e hanno risvegliato l'interesse dei bambini creando le basi per un miglior apprendimento in un'unione sinergica tra componente didattica e ludica. Le proposte realizzate a scuola in presenza e durante la Didattica a Distanza sono state fondamentali non solo per l’apprendimento, ma anche per far suscitare nuove sensazioni tattili ed emotive legate al concetto degli opposti.

Metodologia

Da settembre 2019 a Febbraio 2020, il nome è diventato un "oggetto" per iniziare a confrontarsi con giochi metalinguistici e metafonologici. Dopo aver osservato che molti di loro erano attratti proprio dalla voglia di scrivere, le attività in aula sono state indirizzate non sull’anticipo della scrittura e della lettura che non compete a questo ordine di scuola, ma alle interpretazioni spontanee che i vari segni possono nascondere. Sono nati così nuovi alfabetieri senza omologazioni e/o stereotipi giocando sul segno.

Noi insegnanti abbiamo cercato di suscitare «una nuova motivazione allo scrivere (e al leggere) non tanto dettato dall’atto dello scrivere in modo sicuro da parte del bambino, ma piuttosto da quanto gioco e quanta scoperta sta nel suo percorso che prepara pian piano l’ingresso a sei anni del codice più importante» (dal libro di R. Pittarello, Nuovo Alfabetiere).

La valorizzazione delle scoperte e delle esperienze appartenenti ai loro vissuti personali, fino a febbraio, ha contribuito notevolmente a motivarli a fare e sperimentare, rafforzando il coinvolgimento nelle attività e facendoli sentire soggetti attivi nei percorsi scolastici. Noi insegnanti abbiamo cercato, attraverso diversi materiali, tecniche ludiche, e giochi motori di stimolare con il gioco creativo gli elementi del codice per sperimentare, per liberare la mano e per capire quel legame profondo che lega la scrittura della lettera alla primaria attività del segnare: i bambini sono stati invitati a giocare con le lettere dell’alfabeto, a trasformarle e ad interiorizzarle come parte del loro processo di crescita.

Fino alla fine di febbraio i bambini si sono impegnati in giochi linguistici e metalinguistici, di invenzione di semplici personaggi costruiti con le loro lettere e di attività partendo dall’osservazione di semplici storie e su "cosa mi viene in mente". L’approccio attraverso una semplice storia del pittore Piet Mondrian, della sua casa e delle sue stanze colorate, ha stimolato la loro fantasia e curiosità e ha permesso di avviare alcune attività legate a giochi con gli opposti, i colori, i movimenti, gli incroci, le lettere, le emozioni.

Durante il periodo del Covid-19, attraverso semplici proposte di gioco e valorizzandole dal punto di vista emotivo, le insegnanti hanno raccontato storie, utilizzato mediatori fantastici, suggerito ai bambini di progettare e costruire alcuni semplici elaborati con diversi materiali (carte, elementi naturali, farine, terre, materiali di diverso colore e di facile reperimento anche nel contesto familiare). Le diverse esperienze proposte, legate al nome, alla prima lettera del loro nome e alle loro mani li hanno fatti giocare, facendoli sentire vicini anche se lontani, anche nella semplice condivisione di alcune foto nei gruppi genitoriali: è stato ripreso il concetto di "opposto", iniziato in presenza a scuola, ma volutamente riferito al mondo delle emozioni, considerato che i bambini, privati della loro socialità, esternavano, durante il periodo della pandemia, numerose difficoltà a livello emotivo.

Giochi motori e non sul loro nome o sulla situazione in atto hanno fatto sì che inevitabilmente ogni attività a loro proposta fosse progettata per permettere di esternare le loro emozioni e lavorare sul loro “io dentro-io fuori”, sull’essere “vicino-lontano”, “triste-allegro”, “arrabbiato-calmo”. Partire dai loro vissuti in termini di conoscenza (noia, tristezza, paura, preoccupazione), è stato in questo periodo fondamentale.

Il percorso ha esplorato il delicato mondo delle emozioni, riportando sempre l’esperienza su se stessi attraverso il mezzo simbolico dell’arte.
I bambini attraverso l’arte, la musica, il movimento hanno avuto la possibilità di trovare strumenti facilitatori per esprimersi: il riuscire a farlo attraverso un’alfabetizzazione delle emozioni ha cercato in qualche modo di fornire a tutti i bambini quegli strumenti utili per conoscere e riconoscere le emozioni che stavano vivendo durante il momento di emergenza Covid-19.

Passo dopo passo speriamo di averli condotti verso le loro vie.

Nodi tematici

  • Stasi-Movimento;
  • Arte-Colore;
  • Natura-Emozioni;
  • Scuola-Famiglia.