Fifa blu, scacciala tu!

Nome della scuola:

Primaria “Monsignor Sante Tiozzo” I.C. Porto Viro RO

Docenti responsabili:

Lorenza Lazzarin

Altri docenti partecipanti:

Giuliana Marangon

Numero di studenti coinvolti:

39

Premessa

“L’uomo porta dentro di sé le sue paure bambine per tutta la vita. Arrivare a non avere paura, questa è la meta ultima dell’uomo.” Italo Calvino, I sentieri dei nidi di ragno.

La paura rappresenta una reazione naturale e istintiva di fronte a ciò che risulta ignoto, sconosciuto e potenzialmente pericoloso; per questo, oltre a colpire gli adulti, minando la loro sicurezza, è una delle sensazioni che spesso assalgono i bambini, turbandoli e scoraggiandoli dal compiere determinate azioni e dall'affrontare situazioni nuove e diverse dal solito. Paura del buio, paura di restare soli, paura di allontanarsi dai genitori, paura di andare a scuola, paura del vento, dei temporali, dell'acqua, sono molte le paure che possono avere i bambini e attraverso il percorso proposto abbiamo cercato di creare un’opportunità di discussione, una “scusa” che i bambini potevano utilizzare per dirsi e dire a noi grandi come si sentivano a scuola ma anche a casa, in palestra, in qualsiasi situazione della loro vita perché quando si apre la porta alle emozioni ciò che può entrare spesso è inaspettato.

Metodologia

  • Didattica laboratoriale
  • Role play

Nodi tematici

  • L’opera artistica di Max Ernst e  Friedensreich Hundertwasser
  • Le emozioni
  • Gli organi di senso

Il percorso proposto ai bambini, è un percorso trasversale alle attività curricolari delle diverse discipline coinvolte e al percorso socio-affettivo progettato per lo sviluppo del benessere e la prevenzione dei comportamenti a rischio. Dopo una esplorazione sensoriale e la conoscenza degli organi di senso, è stato attivato un laboratorio sul riconoscimento e la denominazione delle emozioni: i bambini sono stati invitati a immedesimarsi in alcune situazioni, ad esprimere le emozioni provate e a disegnarle, osservando i cambiamenti del proprio corpo e in particolare delle espressioni del viso. Successivamente, hanno provato a rappresentare le emozioni attraverso l’esplorazione sensoriale dei colori primari, secondari, il nero e il bianco utilizzandoli per rappresentare non ciò che si può vedere ma ciò che si può sentire nelle diverse situazioni. Partendo dal presupposto che tutte le emozioni sono utili, la discussione si è focalizzata sulle paure provate dai bambini in particolare legate al contesto della pandemia che li stava mettendo duramente alla prova. Attraverso la lettura di storie fantastiche e verosimili, abbiamo presentato dei modelli di eroi a cui ispirarsi e da cui prendere spunto, per imparare ad essere forti e coraggiosi o avere dei modelli di riferimento per cercare di affrontare la paura in maniera più sicura. Le paure personali espresse dai bambini, sono state condivise e illustrate graficamente perché dare una forma nota e visibile alle proprie paure significa renderle meno minacciose e, dopo alcune riflessioni, sono stati inviati anche a cercare diverse soluzioni per poterle affrontare.
La lettura della storia “Relè va al Guggenheim” è stata l’occasione per presentare alla classe gli artisti surrealisti, paragonando le loro opere a “rappresentazioni di sogni” i quali possono essere piacevoli o spiacevoli tanto da provocare paura e, dopo una osservazione di alcune opere presenti in Collezione, la discussione si è svolta intorno all’opera “La casa che protegge” di F. Hundertwasser. Infine ogni bambino ha progettato e rappresentato la sua personale “casa che protegge dalle paure” cioè una casa molto allegra e ricca di dispositivi fantastici da poter scacciare le paure, ognuno lasciandosi ispirare dalla propria fantasia e creatività.