Il termine energia deriva dalla parola greca ἐνέργεια (enérgeia), composta da en, particella intensiva, ed ergon che significa opera. Indica la “capacità di agire” e, in quanto tale, è considerata una nozione fondamentale della fisica che esprime e quantifica il lavoro generato da un sistema o da un corpo. Intesa come grandezza fisica, l’energia si misura in joule e ricopre un ruolo centrale nella formulazione di molte teorie. Prima fra tutte, quella elaborata da Albert Einstein (1875-1955) e sintetizzabile nella famosa formula E=mc2 con la quale lo scienziato dimostra che un corpo ha un’energia direttamente proporzionale alla sua massa.
Applicato in altri ambiti, il termine energia può avere innumerevoli significati. È fonte vitale indispensabile per tutti gli esseri viventi: per vivere, gli animali e gli umani ottengono energia chimica dal cibo, attraverso i processi digestivi e metabolici; i vegetali usano la fotosintesi clorofilliana come processo biochimico per convertire l’energia solare in alimento. Ma oltre che consumatori, gli esseri animali e umani ne sono anche produttori: i movimenti della loro muscolatura producono l’energia che è anche fonte per lo svolgimento di tante loro attività.
Con la Rivoluzione Industriale del XVIII secolo, il fabbisogno energetico per consentire alle nuove attività produttive di funzionare aumenta al punto tale che per assicurarne il funzionamento si inizia a ricercare nuove modalità e fonti di energia. Al giorno d’oggi, oltre alle fonti energetiche non rinnovabili, come i combustibili fossili (petrolio, carbone e gas naturale), considerati la principale, oltre che la più inquinante fonte energetica, esistono altre fonti considerate “verdi”, ovvero rinnovabili, come quella solare, l’idroelettrica o l’eolica. Queste ultime sfruttano in particolare l’energia cinetica generata dalla forza e dal movimento dei corsi d’acqua e del vento.
Superare la fissità dell’oggetto per esprimere energia e movimento è una delle principali preoccupazioni degli artisti del XX secolo, soprattutto delle avanguardie storiche, le cui opere sono espressione di un’epoca segnata da invenzioni e innovazioni e le loro conseguenze. Una di queste è la velocità, che nella vita quotidiana porta a un’accelerazione le sensazioni e delle percezioni visive, aprendo a nuove prospettive rappresentative. Si può dire che l’immagine futurista sia pura energia, poiché Giacomo Balla (1871-1958) e Umberto Boccioni (1882-1916) usano, ad esempio, espedienti stilistici come le linee spezzate e colori accesi per creare l’effetto della velocità dell’automobile o del viavai incessante della città. Con i Mobile Alexander Calder (1898-1976), invece, integra il movimento nell’opera, anticipando l’arte cinetica e programmata. Artisti come Enrico Castellani (1930-2017), Dadamaino (1930-2004), Alberto Biasi (n. 1937) e Marina Apollonio (n. 1940) realizzano opere in movimento, grazie all’apporto di meccanismi o effetti ottici.
Nell’Espressionismo astratto emerge la gestualità espressiva dell’artista, la sua energia trasmessa attraverso segni vigorosi, come avviene con Jackson Pollock (1912-1956) o Emilio Vedova (1919-2006), ad esempio. Un’esplosione di energia è ciò che Peggy Guggenheim vede nei dipinti di Edmondo Bacci (1913–1978) e di cui scrive nella sua autobiografia, Una vita per l’arte: “Sono la bomba atomica su tela. Scoppiano di luce, di energia, di colore”. Le opere dell’artista veneziano, originariamente ispirate ai fuochi e ai vapori delle industrie, diventano rappresentazioni poetiche di materia cosmica primordiale, esplosione di energia nell’universo.
Infine, l’interesse per l’energia elettrica suscita sperimentazioni artistiche nel panorama contemporaneo e artisti come Mario Merz (1925-2003), Dan Flavin (1933-1996) e Maurizio Nannucci (n. 1939) fanno della luce al neon l’elemento privilegiato della loro produzione.