Arte e geografia: tradizione e tradizioni

Nome della scuola:

Scuola dell’infanzia “Alice guarda il mondo”, Loncon di Annone Veneto (Venezia)

Docenti responsabili:

Paola Bergamin

Premessa

Il nucleo tematico “Arte e geografia: tradizione e tradizioni” è stato inserito nel progetto annuale della scuola dal titolo “Cibo, salute, tradizioni e arte” attivato a partire dal mese di settembre fino al termine dell’anno scolastico. L’acquisizione di corrette abitudini alimentari è stato l’obiettivo sul quale si è focalizzata l’attenzione, dopo aver esplorato il pianeta cibo nel rapporto con l’ambiente fisico e di relazione. L’arte è stata l’occasione di rileggere il cibo fuori dal piatto come elemento estetico e come geografia umana, dove i limiti dei confini geografici sono stati superati per entrare nelle specificità di popoli diversi. Le tradizioni culturali proprie di un paese sono state scoperte attraverso la strada del cibo. I confini territoriali sono stati abbattuti nell’ottica della costruzione di un unico grande puzzle, che pur nei vari pezzi della propria identità, è diventato terreno di confronto, di conoscenza in un’ottica di diversità da valorizzare. Il rapporto fra geografia esteriore e interiore: il luogo come motore emotivo e l’opera d’arte come spazio dell’anima.

Metodologia

Si è fatto riferimento in modo particolare alla regia educativa con l’utilizzo dello sfondo motivante rappresentato da Annabella e la sua famiglia. Una famiglia fantastica che motiva e giustifica tempi, spazi della scuola e del progetto didattico. Si è fatto riferimento all’impostazione teorica del Bordogna, che trasforma la casualità (il problema curioso) in occasione d’intervento educativo, per spingere il bambino alla ricerca, alla scoperta e alla conoscenza. L’avvio del progetto è avvenuto in grande gruppo (78 bambini), successivamente si sono elaborate e condivise le idee ingenue iniziali nei quattro gruppi eterogenei per età (circa 20 bambini seguiti da due insegnanti). 

Nodi tematici

Siamo partiti dalle tradizioni del nostro territorio (i nonni ci hanno preparato dei piatti/merende di quando erano bambini) nell’uso di prodotti stagionali, trasformati e offerti in tavola, per passare alla conoscenza di tradizioni culinarie di altri paesi, attraverso la proposta di piatti tipici della tradizione europea ed extra europea (i genitori di alcuni bambini frequentanti la scuola ci hanno proposto alcuni piatti della loro tradizione rumena, albanese, marocchina, ucraina, africana e indiana). Occasione in cui ci si è potuti avvicinare ai colori, tradizioni, curiosità particolari di terre e culture diverse. I colori, le forme, i sapori gli ingredienti dei piatti tipici delle varie realtà territoriali sono stati esplorati a livello sensoriale per andare poi nella direzione della creazione artistica, nella sperimentazione di nuovi cromatismi, associazioni di forme, creazione di manufatti che ricordavano sensazioni tattili ed emotive.

La lettura di alcune opere d’arte è stata l’occasione per giocare con l’arte nello scomporre e ricomporre in modo originale opere diverse ma anche per continuare il viaggio iniziato alla scoperta di culture diverse. La scatola di Joseph Cornell rielaborata creativamente dai bambini, con l’utilizzo di tecniche diverse, è diventata il contenitore artistico, nonché memoria emotiva, del viaggio nei territori delle tradizioni culturali di un’unica grande terra. Il viaggio è iniziato con l’apertura dei cancelli della scuola, ricostruiti fisicamente con la rielaborazione dei “Cancelli di entrata a palazzo” della Falkenstain (simbolo dell’uscita dai cancelli della nostra tradizione per iniziare un viaggio alla scoperta di altre culture). Quindi una ragnatela di fili (rielaborazione dell’opera di Mark Tobey alla ricerca di linee che si espandono, strade della geografia umana che si snodano convivendo in un unico terreno), di colori diversi ha condotto i bambini a sette tappe dislocate nel giardino della scuola. Ad ogni tappa una bandiera, costruita dai bambini dopo il contatto con le mamme di paesi diversi che sono venute a scuola per parlarci del loro territorio. Ad ogni bandiera un piatto tipico, qualche segno tangibile di una cultura diversa (vestiti, oggetti, foto). Ad ogni tappa la costruzione di un oggetto insieme ai genitori per “entrare” solo un attimo in una tradizione culturale diversa. Quindi la partecipazione a un momento conviviale dove in un grande tavolo abbiamo trovato tanti sapori quanti i caratteri propri dei vari paesi conosciuti. Per finire con la nostra valigia piena di oggetti, sensazioni, colori, emozioni abbiamo lasciato un pensiero in una cartolina speciale che andrà nel mondo a parlare di noi che siamo il mondo.