Bello e brutto, il filo dell'emotività

Nome della scuola:

Scuola infanzia G. Lorenzin

Docenti responsabili:

Annamria Pauletto

Altri docenti partecipanti:

Daniela Narduzzi

Numero di studenti coinvolti:

22

Premessa

Il progetto è stato svolto all’interno del progetto di plesso e intendeva promuovere l’educazione alla cittadinanza attiva, dove il senso del bello e del brutto si coniuga nelle proprie emozioni ma anche nel senso del convivere e del con-dividere, nel rispetto degli altri e nella capacità di entrare in empatia con l’altro. I bambini sono stati accompagnati a non soffermarsi alle apparenze, a riflettere e a cambiare idea sulle cose e persone, a superare pregiudizi e forme stereotipate di pensiero. Per orientare al sentire estetico ed apprezzare il piacere del bello, i bambini sono stati sostenuti nello sviluppo della creatività e dell’immaginazione, per gestire meglio le proprie emozioni ed acquisire una personale sensibilità estetica, potenziando le proprie capacità espressive e creative in modo personale.
A conclusione del percorso c’è stata la visita alla Collezione Peggy Guggenheim a Venezia, di sabato,  da parte dei bambini di cinque anni della sez. H3 . La visita al museo è stata entusiasmante per i bambini che si sono ritrovati in ciò che avevano sperimentato durante l’anno scolastico; ciò che più li ha colpiti è stata la visione delle opere originali che non sempre rispecchiavano pienamente le fotocopie e i cataloghi presentati a scuola. Durante il laboratorio i bambini hanno potuto esprimere liberamente la propria creatività realizzando l’autoritratto di sé stessi o degli amici, così sono diventati ideatori e l’opera è diventata libera espressione senza critica alcuna: obiettivo del progetto.

Metodologia

Convinte che l’espressione artistica, soprattutto quella contemporanea,  avvicini i bambini all’accettazione della diversità delle opinioni bello-brutto come propria specificità in accettazione empatica, siamo partite dall’opera Collage di farfalle (1955) di Jean Dubuffet.
Il gioco, l’esplorazione, la ricerca e la vita di relazione hanno costituito il punto di partenza di tutte le esperienze:  il laboratorio con la creta ha dato vita alla Brunetta dal volto carnoso (1951) dello stesso autore; con tempere, cerette ad olio, acquarelli e gessi, i bambini si sono tuffati nel mondo dell’arte ispirandosi ad Amedeo Modigliani, Paul Klee, Jackson Pollock, Alexander Calder. Questo ha permesso ai bambini di costruire un linguaggio personale per esprimere e comunicare. Il gusto estetico del bambino è stato educato a cogliere, selezionare, analizzare forme e colori, i bambini hanno saputo fare confronti, esprimere idee, rievocare sensazioni e ricordi.

Nodi tematici

-Il filo che ci unisce al mondo delle cose e alla natura ci ha fornito il materiale per il collage delle foglie (ispirato a Jean Dubuffet ) e lo spunto sulla riflessione bello-brutto; con la creta , quale materiale naturale, abbiamo personalizzato La Brunetta dal Volto Carnoso (1951) di J. Dubuffet , visitata al museo.

-Il filo della relazione con l’osservazione di noi stessi e dei compagni ci ha portato al confronto del nostro autoritratto a quello di Amedeo Modigliani.

-Con Paul Klee abbiamo conosciuto le geometrie e la divisione degli spazi, con Jackson Pollock il movimento in scatola.

-Abbiamo conosciuto la figura della collezionista Peggy Guggenheim.

-La testiera del letto di Peggy, creata dall’amico artista Alexander Calder, è stata  spunto di osservazione per gli  elementi che quotidianamente ci circondano e ha dato vita alla nostra opera: I pesci alla Calder.