Il design cinetico: luce, colore, movimento

Nome della scuola:

Scuola Secondaria di Secondo Grado, Liceo Artistico “Boscardin”, Vicenza

Docenti responsabili:

Giorgio Mingardi

Numero di studenti coinvolti:

17 alunni della classe terza

Premessa

Nell’ultimo decennio, con l’informatizzazione e la prototipizzazione immediata, dovuta all’avvento delle stampanti 3D a cui si aggiungono le ultime novità a 4D, si sono sviluppate nel campo del design alcune ricerche di congegni e meccanismi che hanno ampliato le possibilità progettuali. Esse hanno consentito la produzione di oggetti con un utilizzo multiplo di funzioni o che addirittura si modificano a seconda delle condizioni esterne. Lo stesso oggetto attraverso un movimento di rotazione può assumere così forme sempre diverse variando la posizione e modificando così sia la forma che la funzione. L’arte cinetica che ha avuto alcuni precursori nel Novecento nei mobiles di Alexander Calder, che sfruttano l’energia passiva, o negli assemblaggi di Jean Tinguley, che utilizzano diverse variabili energetiche, sono lo spunto di partenza per sviluppare una ricerca sulla forma cinetica e dare luogo a sperimentazioni di oggetti mutanti.

Metodologia

Il laboratorio di progettazione ha come finalità la sperimentazione di forme mutevoli in riferimento alle ricerche delle avanguardie artistiche del Novecento. Le metodologie che saranno messe in atto, si svilupperanno attraverso un percorso di conoscenza dell’arte contemporanea con gli approfondimenti alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e in particolare all’esposizione “Azimuth” e alla mostra “L’illusione della luce” a Palazzo Grassi, dove gli studenti svolgeranno un laboratorio didattico sul tema, analizzando alcune opere che creano effetti ottici. Ė prevista la collaborazione con l’azienda Ugolini di Schio, che produce macchinari per la colorazione del tessuto nell’ambito del progetto della Regione Veneto “Un sogno nel cassetto” che propone una collaborazione tra scuole e aziende presenti nel territorio.

Nodi tematici

Il progetto analizzerà il tema dell’energia in movimento, prodotta sia in modo bidimensionale dal “calore” derivato dalla saturazione del colore e dalla composizione di particolari effetti cromatici in movimento, come nei caleidoscopi, sia in modalità tridimensionale, con forme e volumi semplici che si modificano attraverso un meccanismo di rotazione, assumendo forme composite. Dopo uno studio sul colore e sulla percezione dei contrasti primari, si analizzeranno gli effetti che questi accostamenti hanno nella psicologia e definizione degli oggetti e degli spazi che ci circondano. Il progetto proseguirà poi con lo studio del dinamismo applicato ad una forma tridimensionale. Tra i riferimenti che verranno presi in esame nel percorso didattico, vi saranno alcuni collegamenti ad oggetti che utilizzano il movimento ottico o fisico come elemento centrale. Tra questi il punto di partenza “cromatico” sarà riferito allo studio delle opere di Pietro Dorazio, che hanno affinità con gli effetti ottici dei caleidoscopi, mentre il passaggio all’oggetto verrà “mediato” dalla ricerca sugli effetti luminosi come nel “Light-Space Modulator” di László Moholy-Nagy.