Il parco della pace a Vicenza: dall’astrattismo alla land art

Nome della scuola:

Scuola Secondaria di Secondo Grado, Liceo Artistico “Boscardin”, Vicenza

Docenti responsabili:

Giorgio Mingardi

Altri docenti partecipanti:

Florindo Pozza, Maria Luisa Filippi Fermar, Camilla Sala

Numero di studenti coinvolti:

53 studenti delle classi seconde

Premessa

La progettazione del paesaggio e degli spazi verdi è un tema centrale nel panorama urbano attuale, dove l’ambiente risulta sempre più antropizzato ed assoggettato agli interessi umani, e le esigenze di libertà e “contatto” con l’elemento naturale, che sono alla base di un’etica pacifista, vengono viste come secondarie o di “contorno”. Nel dare risposte alla crescente richiesta di spazi aperti “significativi”, i paesaggisti contemporanei utilizzano dei linguaggi che spesso coniugano il binomio arte-natura, unendo le conoscenze botaniche e territoriali alle composizioni grafiche di segni sviluppate dalle avanguardie artistiche del Novecento, dove vengono utilizzati materiali e cromatismi innovativi, con valenze simboliche e funzionali avanzate. Partendo da queste premesse gli studenti coinvolti nel progetto hanno sviluppato un’idea personale del Parco della Pace di Vicenza, previsto dall’Amministrazione comunale in una zona molto controversa, che confina con la nuova base militare americana “Del Din”, attraverso disegni, schemi, collage, plastici, assemblaggi e sperimentazioni di materiali che sono stati modellati sulla forma allungata dell’area progetto data.

 

Metodologia

Il progetto, che ha coinvolto tutte le discipline artistiche, ha analizzato il tema del paesaggio, creando una connessione tra alcune immagini artistiche e la composizione degli spazi verdi: all’inizio si è lavorato su foto aeree e planimetrie in scala, poi sono stati esaminati alcuni aspetti funzionali quali i percorsi, le aree di sosta, le matrici strutturali del territorio e le dinamiche visuali dei punti focali rispetto al contesto circostante; ogni studente, infine, ha prodotto una propria iconografia di immagini artistiche da sovrapporre al sito dando vita ad una personale visione degli spazi verdi e della simbologia della pace che rimane l’elemento generatore della composizione. In questo senso sono state fatte alcune uscite didattiche di conoscenza dell’arte contemporanea con gli approfondimenti alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e alla mostra “verso Monet” di Vicenza, in cui si è potuto ripercorrere la storia recente della nascita del paesaggio nel linguaggio pittorico e costruire una propria sensibilità riguardo agli elementi naturalistici.

 

Nodi tematici

Tra gli obiettivi principali del laboratorio è emersa l’intenzione di portare gli studenti alla conoscenza dell’architettura del paesaggio, e delle dinamiche “intuitive” che sono alla base della progettazione degli spazi esterni che comprendono aspetti plastici come il movimento volumetrico del terreno attraverso l’alternanza tra pieni e vuoti, e pittorici come le colorazioni arboree e il disegno degli spazi aperti e delle aree coperte dalla vegetazione, convogliando poi le sperimentazioni in un modello conclusivo “architettonico” in scala. Tra i riferimenti, che sono divenuti anche nodi tematici, importanti sono state le produzioni astratte organiche di Alberto Burri e Jean Arp, quelle geometriche e dinamiche di Theo van Doesburg e Naum Gabo, i contributi di figure del recente passato, come l’esperienza pittorico-paesaggistica del brasiliano Roberto Burle Marx e le evoluzioni tridimensionali di Isamu Noguchi, fino a quelle contemporanee di architetti del paesaggio moderni tra cui West 8, in cui il connubio arte e natura acquista una dimensione poetica in un collegamento “ideale” con le prime esperienze a grande scala degli anni Cinquanta che hanno dato vita alla corrente artistica della Land Art.