Le emozioni, il colore, il corpo

Nome della scuola:

Scuola Primaria “Emanuele Filiberto Di Savoia”, Saletto (Padova)

Docenti responsabili:

Sonia Arzenton

Altri docenti partecipanti:

nessuno

Premessa

Con questo progetto si è voluto seguire il percorso didattico: “A tutto colore!”, con dei riferimenti anche al percorso dedicato: “al corpo nel 900”. Le opere della Collezione Peggy Guggenheim che sono state analizzate sono: “Il poeta” di Pablo Picasso, “Rosso” di Mark Rothko, “Paesaggio con macchie rosse” di Vasily Kandinsky e infine “Alchimia” di Jackson Pollock. L'analisi della rappresentazione del corpo nel Novecento, insieme allo studio del colore con il suo alto carico simbolico, rappresentano il completamento ideale del percorso di analisi delle emozioni che coinvolgerà gli alunni durante l'anno scolastico. A mano a mano che l'ambito linguistico viene affrontato con lo studio dei vari generi letterari, si analizzano anche le sensazioni e le emozioni che gli stessi inducono nel lettore. L'esperienza personale degli alunni si fonde con l'emozione provata e la ricerca di immagini che la rappresentino, con tecniche diverse. Le discipline coinvolte sono quindi italiano, “studi sociali” e naturalmente, arte e immagine.

 

Metodologia

Attività laboratoriali con la classe; Sperimentazioni sulla tecnica e sul colore coinvolgendo gli insegnanti di lingua italiana e arte e immagine. Fasi del progetto: La prima fase del progetto si lega allo studio del genere horror, l'emozione analizzata in classe è la paura. Gli alunni hanno imparato a descrivere la paura attraverso testi che ne descrivono gli aspetti fisici. Nell'ambito artistico vengono prima analizzate alcune immagini che possono far nascere nello spettatore questa emozione: a brevi spezzoni di film cult d'annata (“Frankenstein” di James Whale o “La mummia” di Stephen Sommers del 1931) si affiancano opere di vari artisti e periodi dove l'artista riesce a trasmettere quest'inquietudine come “Abbazia nel querceto” (1809-1810Caspar David Frierdrich“ Saturno che divora i suoi figli”(1819-1823) Goya, “The greatred dragon” (1805-1810) William Blake “Il volto della guerra”(1940-41) Salvador Dalì. In particolare si propone l'osservazione e l'analisi di due opere: “L'urlo” (1893) Edvard Munch e “Guernica” (1937) Pablo Picasso.
De “L'urlo” sono state analizzate:
La scelta dei colori, la stesura degli stessi, le forme del dipinto. Ogni alunno ha realizzato una copia del dipinto con tecnica pastello;
Una copia più grande e un lavoro di gruppo realizzato con acquerelli per migliorare la qualità delle sfumature diventata l'opera-simbolo nel cartellone della paura.
Dell'opera di Pablo Picasso, sono stati analizzati:
L'uso del bianco e nero e la scomposizione dei corpi che ricreano ancora questa emozione. Nella frammentazione dei corpi emerge l'angoscia, la paura per il tragico evento.
Dopo la spiegazione dell'opera, ogni alunno ne ha realizzato una copia individuale a matita. Una copia più grande è stata realizzata con la stessa tecnica come lavoro di gruppo.
Affrontando lo studio del genere umoristico sono state proposte due opere: “Ritratto di Marie-Thérèse” (1937) Pablo Picasso e “La risata” (1911) Umberto BoccioniOltre all'analisi dell'emozione che traspare dal volto, dall'ambientazione dei due dipinti si considerano anche la tecnica e l'uso del colore.  Nel ritratto di Pablo Picasso la serenità data dall'uso del colore si affianca alla scomposizione del volto, considerato nei suoi due aspetti: di fronte e di profilo.
Nella sua opera Umberto Boccioni intendeva esprimere la sensazione dell'irrefrenabile propagarsi nello spazio di una risata femminile, il cui effetto sembra ripercuotersi sugli oggetti e sulle figure circostanti. Di questo dipinto si analizza l'uso che l'artista ha fatto dei colori primari: il giallo, il rosso, il blu. La tecnica della scomposizione cubista, usata ne “La risata” dove gli oggetti e i personaggi sono studiati da tutti i lati e dove si intersecano e si sovrappongono i piani spaziali in cui si trovano le figure e gli oggetti, che la visione prospettica tradizionale non avrebbe potuto rivelare. Questo aspetto è stato approfondito con l'analisi dell'opera “Il poeta” (1911) di Pablo Picasso. Come indica il titolo, qui è la forma umana a essere sezionata e ricomposta. Nonostante la vaghezza degli indizi visivi, si distingue al centro una figura piramidale, che, nel colore e nella forma, si fonde con lo sfondo. Pablo Picasso rappresenta visioni multiple di ciascun oggetto, come se gli girasse attorno, riunendole in un’immagine composta. Dopo l'analisi, gli alunni hanno eseguito una copia libera di ogni opera (tecnica mista). Si è quindi proposto di “giocare al cubismo” ovvero di provare a scomporre un'opera di genere figurativo ricomponendola successivamente con la tecnica utilizzata da Pablo Picasso ne “Il poeta”. A questo scopo è stato scelto il ritratto “Ragazza con l'orecchio di perla” di Jan Vermeer (1665-1666). Una copia del disegno è stata quindi suddivisa in più parti e ricomposta spostando il piano visivo. Il lavoro è stato completato dipingendo il tutto con acquerello in toni caldi o freddi. Lo studio delle emozioni è proseguito con l'abbinamento delle emozioni ai colori. É stato   analizzato “Senza Titolo (Rosso)” (1968) Mark Rothkoopera astratta nella quale attraverso l'uso del solo colore l'artista vuole rappresentare la tragicità della condizione umana. Dopo aver visto in tutto il percorso sopra esposto come il colore sia stato utilizzato da grandi pittori in opere che trasmettono o rappresentano emozioni, ogni alunno ha realizza una personale “cartina tornasole” per le emozioni, abbinando colori e tonalità a: paura, felicità, tristezza, malinconia, rabbia, stupore etc. Per realizzarla si è utilizzato un foglio con quattro semplici riquadri nei quali ogni alunno ha rappresentato cromaticamente le emozioni dando breve spiegazione della sua scelta. La classe viene quindi guidata alla conoscenza della teoria del colore di Vasily Kandinsky. Si analizzerà l'uso dei colori primari nell'opera “Paesaggio con macchie rosse” (1913) di Vasily Kandinsky e ogni alunno ne realizzerà una personale copia con tecnica ad acquarello. Successivamente, utilizzando come traccia l'opera “Studio del colore” (1913) di Vasily Kandinsky ogni alunno, nei 12 riquadri, attraverso l'uso di cerchi concentrici, ha rappresentato utilizzando la teoria del colore di Vasily Kandinsky alcune emozioni. Per concludere il percorso, lo studio dell'espressività delle emozioni si è allargato alle posture del corpo, agli atteggiamenti. Si è proposto agli alunni di rappresentare questa gestualità, questa fisicità delle emozioni, con la pittura suggerendo di usare proprio il corpo come “strumento” per dipingere, non più pennelli ma colature di colore create con il movimento di tutto il corpo su grandi superfici. É stata visionata l'opera “Alchimia” (1947) Jackson Pollock. Agli alunni è stato spiegato che “Alchimia” è uno dei dipinti realizzati con la tecnica del dripping (colatura), Jackson Pollock ha utilizzato tutto il suo corpo come strumento e, versando con l'aiuto di bastoncini il colore ha riprodotto sulla tela i movimenti del suo corpo; la linea si modificava a seconda del modo con cui il materiale si disponeva in relazione al movimento attuato. Si sono avvicinati in questo modo alla tecnica del dripping realizzata con tempere prima in modo collettivo su di un grande foglio di carta da pacchi, poi in modo individuale su foglio da disegno standard e infine su grande foglio di cartoncino ruvido bianco.

 

 

Nodi tematici

Teoria del colore; Cubismo; Surrealismo; Dripping. Utilizzando come traccia l'opera “Studio del colore” (1913) Kandinskyogni alunno, nei 12 riquadri, attraverso l'uso di cerchi concentrici, ha rappresentato utilizzando  la teoria del colore di Kandinskij  alcune emozioni. Per concludere il percorso, lo studio dell'espressività delle emozioni si è allargato alle posture delcorpo, agli atteggiamenti. Si è proposto agli alunni di rappresentare questa gestualità, questa fisicità delle emozioni, con la pittura suggerendo di usare proprio il corpo come “strumento “ per dipingere, non più pennelli ma colature di colore create con il movimento di tutto il corpo su grandi superfici. É stata visionata dell'opera “Alchimia” ( 1947) J. Pollock.Agli alunni è stato spiegato che Alchimia èuno dei dipinti realizzati con la tecnica del dripping(colatura), Pollock,ha utilizzato tutto il suo corpo come strumento e, versando con l'aiuto di bastoncini il colore, ha riprodotto sulla tela i movimenti del suo corpo; la linea si modificava a seconda del modo con cui il materiale si disponeva in relazioneal movimento attuato. Si sono avvicinati in questo modo alla tecnica del “dripping”  realizzata con  tempere  prima in modo collettivo su di un grande foglio di carta da pacchi, poi in modo individuale su foglio da disegno standard e infine su grandefoglio di cartoncino ruvido bianco.