L’arte in gioco

Nome della scuola:

Scuola Primaria “Monsignor Sante Tiozzo”, Istituto Comprensivo Porto Viro (Rovigo)

Docenti responsabili:

Patrizia Gennari

Altri docenti partecipanti:

nessuno

Numero di studenti coinvolti:

34 studenti di classe quinta

Premessa

Il progetto, svolto nell’arco dell’anno scolastico, è stato sviluppato nell’ambito del laboratorio artistico e ha coinvolto le seguenti discipline: arte, storia e musica. Tra gli obiettivi c’è quello di far riflettere i ragazzi sul mondo dell’arte, che si presenta sempre diversificato in base al momento storico in cui nasce: l’arte è infatti in continua evoluzione e l’artista è sempre pronto a mettersi in gioco, alla continua ricerca di nuovi modi espressivi.

Metodologia

La scelta metodologica si è basata innanzitutto sul far conoscere vari modi di ritrarre le persone. I bambini hanno sperimentato tecniche di artisti del cui stile pittorico avevo parlato senza mostrar loro le opere, proprio per evitare che ne venissero influenzati e per renderli liberi di esprimersi. Successivamente abbiamo osservato le opere di Pablo Picasso, Amedeo Modigliani, Marc Chagall e Raffaello. Quindi abbiamo osservato ritratti fotografici fatti da grandi fotografi osservando e discutendo sui vari stili personali, la scelta della luce e l’attenzione ai dettagli. Ci siamo poi recati al Museo AMO di Verona dove abbiamo visitato la mostra su Pablo Picasso “Figure” e dove abbiamo partecipato ad un laboratorio artistico chiamato “Scomposti e ricomposti”.

 

Nodi tematici

Il ritratto (Marc Chagall, Pablo Picasso, Amedeo Modigliani, Raffaello);
Componiamo un ritratto alla maniera di Pablo Picasso;
Da una mostra di Marc Chagall ad una storia – dalla storia alla nostra rappresentazione pittorica;
Ritratti fotografici un po’ particolari;
Creare un’opera d’arte collettiva partendo dalle ombre.

In questo laboratorio i ragazzi sono stati invitati a muoversi a suon di musica; allo stop si immobilizzavano e altri amici disegnavano le sagome delle loro ombre prodotte da un fascio di luce su un foglio bianco. Successivamente ogni gruppo riempiva le sagome con diverso tipo di materiale realizzando un’opera collettiva. Alla fine c’è stata la condivisione con altri gruppi.