Le forme raccontano

Nome della scuola:

Scuola dell'infanzia Madonna del Carmine

Docenti responsabili:

Greta Basso e Elena Bortignon

Numero di studenti coinvolti:

18

Premessa

Per il progetto A scuola di Guggenheim, la nostra scuola quest’anno ha scelto di seguire la traccia Arte e matematica. I numeri ci circondano, sono presenti nel nostro vissuto quotidiano.  In particolar modo i bambini di quest’età fanno il loro primo incontro con i numeri e ne rimangono affascinati, ed è questo il periodo in cui si cimentano nella loro scrittura e nei primi calcoli. Perciò noi insegnanti abbiamo scelto di seguire questa traccia proprio per andare incontro agli interessi dei bambini, mettendo in relazione i numeri con l’arte.

Metodologia

Il progetto ha messo in campo opere di metafisica, opere astratte e lavori che esprimono a pieno il Neoplasticismo.
I bambini hanno lavorano attraverso attività individuali e di gruppo, mettendo in pratica diverse tecniche ovvero la fotografia, il disegno a matita, il collage materico, la pittura a tempera (con attenzione alle sfumature cromatiche) e la colorazione con i colori ad olio.

Il progetto si è diviso nelle seguenti fasi:

  • Il percorso è iniziato con l’osservazione dell’opera Torre rossa (1913) di Giorgio de Chirico e la riflessione sulla prospettiva. L’artista infatti in questa tela rappresenta un’architettura essenziale proposta però in prospettiva non realistica. A scuola invece è stato creato uno scenario realistico in laboratorio che poi ogni bambino individualmente ha osservato da un punto di vista diverso e dal quale ha scattato una foto [tecnica: fotografia]. Per non dimenticare il punto da cui il bambino ha eseguito la foto, è stato teso un filo di lana che partendo dal centro dello scenario arrivava proprio fino a ciascun bambino. In questo modo abbiamo ottenuto 18 punti di osservazione diversa che si potevano ben vedere dalle foto scattate e dai fili lasciati. Con le foto è stata creata un’opera collettiva: in un grande pannello sono state raccolte tutte mettendole nella giusta posizione da cui era state scattate.
  • La seconda opera che abbiamo osservato è stata L’uomo vitruviano di Leonardo Da Vinci, passando quindi da un’opera metafisica ad un’opera molto realistica e precisa, dove infatti si illustrano le proporzioni del corpo umano in forma geometrica. Il disegno di Da Vinci è accompagnato da delle abbreviazioni scribali dove l’autore specifica le proporzioni delle singole parti del corpo, affermando così la scientificità della pittura. Dopo aver letto queste riflessioni di Leonardo anche i bambini, a coppie, hanno misurato, con dei metri da sarta e righe, alcune parti del corpo del compagno. Tutte parti diverse per poi rappresentarle in scala (1:1) e unirle successivamente in un’opera collettiva, formando così il nostro “uomo vitruviano”. [disegno a matita]
  • Da un’opera così calcolata e precisa abbiamo poi puntato l’attenzione all’astratto. Con i bambini infatti abbiamo notato che il corpo, il volto, la natura,… possono essere rappresentati anche in modo “strano” senza però perdere il loro significato. E  qui è entrato in gioco Verso l’alto (Empor) (1929) di Vasily Kandinsky. Guardando l’opera ci siamo accorti che si trattava di un ritratto, anche se era disegnato con le forme geometriche. Tornano le forme geometriche (viste anche nell’uomo vitruviano) che però sono in forma astratta qui. Ogni bambino si è guardato allo specchio e poi ha disegnato con i colori ad olio il suo ritratto usando però solo forme geometriche; sempre usando le forme geometriche ogni bambino ha anche realizzato un collage ricreando un oggetto. Questa fase del progetto  inoltre ha avuto un’altra sotto fase:  i bambini hanno realizzato il tangram colorando e tagliando i pezzi da un cartoncino e poi lo hanno usato per giocare, sia liberamente, sia seguendo degli schemi guida.
  • Con l’osservazione di Contro-composizione XIII (1925-26) di Theo Van Doesburg i bambini sono stati divisi in tre gruppi: il gruppo del quadrato, quello del cerchio e quello del rettangolo. Si sono così cimentati in una “caccia alle forme” e hanno cercato all’interno dell’ambiente scuola tante forme per il loro gruppo. Successivamente hanno usato le forme raccolte per fare lo stampo  su tante carte di colore e spessore diverso e su materiali diversi (cartone, tela, plastica,…) creando poi un grande collage materico di forme piccole, grandi e medie. [collage materico]
  • Composizione in grigio (1919) di Theo Van Doesburg è un’altra opera che i bambini hanno osservato: in questo caso ci siamo focalizzati sul colore e abbiamo giocato. I bambini hanno realizzato un’opera individuale scegliendo una forma geometrica ed un colore per creare delle sfumature che andranno dal deciso al tenue. [pittura a tempera]
  • Croce bianca (1922) di Vasily Kandinsky: è l’ultima opera che è stata presentata alla classe ed è l’unica opera in cui i bambini hanno visto rappresentato un numero (seppur rovescio). L’artista qui usa in modo inaspettato la tendenza da parte di chi osserva a leggere le immagini in modo concreto e anche noi abbiamo fatto lo stesso: focalizzandoci proprio su questo numero tre i bambini hanno scelto  un numero a piacere e lo hanno trasformato in qualcos’altro, optando per la tecnica che preferivano.

Nodi tematici

I temi principali che del nostro progetto sono stati:

  •  la prospettiva;
  •  il calcolo e la misurazione del corpo;
  •  le forme geometriche.