C'è il bello... C'è il brutto e ci siamo noi!

Nome della scuola:

Scuola primaria Don Michele Martina

Docenti responsabili:

Caterina Camillo

Altri docenti partecipanti:

Mirella Segato, Lucia Pellizzon, Susanna Zanin, Vittorina Pantarotto, Teresa Buonocore

Numero di studenti coinvolti:

91

Premessa

Il laboratorio realizzato in questo anno scolastico ha avuto lo scopo di:

  • far riflettere gli alunni su come la realtà  abbia in sé il bello e il brutto partendo dallo stereotipo che il bello è bello e il brutto è brutto;
  • analizzare e poi sperimentare come gli artisti del Novecento abbiano messo in risalto non più la bellezza classica, ma l’espressività, l’immediatezza, l’interiorità e l’autenticità, attraverso nuove forme di rappresentazione;
  • sviluppare abilità socio-relazionali realizzando opere di gruppo.

Metodologia

Prima fase

L’input di partenza è stata la conversazione generata dalla domanda: “Quando per voi una cosa è bella e quando è brutta?”
La lettura della storia de Il brutto anatroccolo di Hans Christian Andersen e le attività di gruppo che ne sono seguite hanno permesso di approfondire e modificare l’idea di bellezza.
La presentazione e la lettura collettiva di alcune opere di Pablo Picasso  (Il poeta (1911), Il ritratto di Dora Maar (1937), Guernica (1937)) hanno permesso di verificare come gli artisti del Novecento alla bellezza classica abbiano anteposto il desiderio di comunicare la realtà nelle sue sfaccettature.
Utilizzando l’idea di Pablo Picasso gli alunni  hanno elaborato un’opera collettiva secondo questi passaggi:

  • ogni alunno ha rappresentato o il brutto anatroccolo o il cigno.
  • in coppia ognuno ha ritagliato il proprio elaborato (un cigno e un brutto anatroccolo) e con i pezzi gli alunni si sono cimentati in un’opera a quattro mani.
  • l’ultimo passo è stato la produzione di un’ opera collettiva realizzata con il contributo di tutti i bambini ( ognuno ha scelto e ricalcato un suo pezzo).

I bambini successivamente hanno elaborato con la stessa modalità ritratti sul modello cubista di persone affettivamente importanti ( sé con la mamma, sé con il papà, sé con un amico). Questo lavoro ha permesso ai bambini di comunicare la bellezza colta nell’altro.

Seconda fase

La visione del film La bella e la bestia diretto da Gary Trousdale e Kirk Wiseha aiutato a riflettere sul concetto che ciò che può sembrare brutto e pauroso in apparenza, ha già in sé una bellezza che va solo scoperta.
Con l’aiuto dei nonni della casa di riposo , la cui bellezza emerge nella tenerezza con cui guardano i bambini,  abbiamo rappresentato, sempre seguendo il modello cubista, delle maschere paurose che nascondono i nostri volti.
Il lavoro si è svolto  con attività a piccoli gruppi e individualmente sperimentando tecniche e materiali vari.
Ampio spazio è stato dato a osservazioni, discussioni e confronti.


Nodi tematici

Ciò che può sembrare brutto in apparenza in realtà se si conosce bene può apparire semplicemente affascinante.