Com’è “Bello” questo "Brutto” ritratto

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Nome della scuola:

Scuola Primaria S. Pertini, Istituto Comprensivo 3 Scamozzi, Vicenza

Docenti responsabili:

Filomena Gullo

Altri docenti partecipanti:

Rossella Rossetto, Daniela Poiese, Valeria Amorello, Fabiola Passuello, Silvia Portinari

Numero di studenti coinvolti:

105

Premessa

L’idea è stata quella di realizzare un ritratto fantastico come trasformazione della realtà rappresentata: un’esperienza grafica molto coinvolgente e significativa che testimonia l’unicità e l’originalità di ogni bambino. Gli alunni hanno osservato e analizzato diversi tipi di ritratti da Vincent Van Gogh (grazie anche  alla visita guidata effettuata durante l’anno scolastico alla mostra Tra il cielo e il grano alla Basilica Palladiana di Vicenza), alle opere di Jean Dubuffet, di Pablo Picasso e Enrico Baj. Indispensabile è stato il supporto tecnologico della LIM con la connessione Internet non solo al fine di garantire il costante collegamento con il sito della fondazione Guggenheim, ma anche per la possibilità di vedere, studiare e riflettere su opere d’arte così particolari come ad esempio il Ritratto di Dora Maar (1937) di Pablo Picasso che molti bambini hanno scelto poi di disegnare.

Metodologia

La metodologia adottata prevede un approccio ai temi dell’arte mirato a valorizzare le straordinarie potenzialità comunicative del linguaggio artistico i collegamenti tra le opere d’arte e il significato che tali oggetti possono acquisire. In questa ottica un concetto chiave è quello di interpretazione che si precisa come una rivelazione che porta i bambini a osservare, comprendere, apprezzare e, infine, tutelare il patrimonio artistico-culturale. Sono state sperimentate varie tecniche pittoriche: tempere, cere, acquerelli, collage con stoffe, carte e materiali vari; pittura su carta, tela, ecc.; uso di materiali naturali per la produzione di cartapesta.

Nodi tematici

Classi prime

L’idea portante è stata quella di avvicinare i bambini al linguaggio dell’ Art brut, ovvero alla produzione artistica realizzata da autori non professionisti che operano al di fuori delle accademie, dei circoli intellettuali, lontani dalle norme estetiche convenzionali. Il percorso è iniziato dal concetto del bello nell’arte: un’opera d’arte deve essere per forza bella? E se non è bella non è arte? L’arte è solo ciò che piace?
Dopo interessanti riflessioni sull’opera d’arte che non deve per forza corrispondere ai nostri ideali generali di bellezza, ma può essere espressione, messaggio, provocazione, scelta… anche del brutto! si è presentato ai bambini  lo stile di Jean Dubuffet.  Dopo la visione di alcune opere d’arte dell’autore si è chiesto ai bambini di imitarlo, disegnando il volto del proprio compagno a occhi chiusi, staccando il meno possibile la matita dal foglio, per creare degli spazi chiusi da decorare. Poi colorare solo col nero, bianco, rosso, giallo e blu, con colore uniforme, a strisce o a puntini, allontanandoci, così dall’abitudine di dare per forza una giusta collocazione, proporzione e misura a occhi, naso, bocca, orecchie… . Le decorazioni create sono state colorate imitando il repertorio grafico di Jean Dubuffet, con le sue linee e campiture. 

Classi quarte

Imitando Picasso: Per realizzare questo lavoro i bambini hanno per prima cosa preparato un fondo a collage, incollando pezzi di giornale su un foglio bianco. Successivamente hanno tracciato il disegno a mano libera con un pennarello nero copiandolo direttamente da un’opera di Picasso a loro scelta. Nella fase conclusiva hanno colorato con i pastelli a olio, imitando l’opera originale.

Imitando Enrico Baj: dalla materia alla figura: ogni bambino ha realizzato un proprio Guermantes su un quadretto di cartoncino pressato rigido, rivestito da loro con della stoffa colorata. Per  realizzare il viso del ritratto è stata preparata la cartapesta e con questa i bambini si sono sbizzarriti a realizzare le facce più buffe e strane che, una volta asciugate, sono state dipinte con i colori a tempera. Nella fase dell’assemblaggio, il viso di cartapesta è stato incollato sulla base del cartoncino e abbellito con tutto il materiale di riciclo portato dai bambini. Infine, ogni allievo ha assegnato un titolo alla sua opera e presentato il suo lavoro agli altri compagni. Assieme abbiamo commentato le opere e abbiamo riflettuto su quanto possono essere relativi i nostri giudizi e su come cambia la concezione di bellezza in base alla cultura in cui viviamo e al gusto che ognuno si forma. Questa riflessione è stata affrontata a livello interdisciplinare da tutte le insegnanti del team.