Colore, suono, forma

Nome della scuola:

Collegio Salesiano Astori

Docenti responsabili:

Alessia Bonamici

Altri docenti partecipanti:

Veronica Vogrig, Micol Marangon

Numero di studenti coinvolti:

36

Premessa

Ho deciso di proporre per il primo anno questa esperienza didattico - formativa alle due classi seconde della scuola primaria in cui insegno. Ho cercato di inserire all’interno della programmazione didattica mensile, un’attività legata in particolar modo a ciò che gli alunni hanno potuto visionare ed imparare a conoscere durante la visita al Museo, che indubbiamente è stata una delle esperienze più significative per loro. Aiutata dal tema scelto, ovvero I cinque sensi, ho cercato di proporre delle attività che riuscissero a coinvolgere gli alunni in modo inusuale rispetto alla tradizionale didattica frontale che vivono in aula ed oltremodo ho selezionato alcune opere specifiche, lavorando di volta in volta su un tema differente: il colore, il suono e la forma, da cui il titolo del nostro progetto.

Metodologia

Gli alunni sono stati coinvolti per una durata complessiva di 5 lezioni in 5 mesi, lavorando per classi separate. Ogni lezione durava circa 1.30 h. Nella primissima parte della lezione gli alunni erano invitati a leggere e commentare alcune opere, proposte loro tramite video proiettore e sussidi cartacei. Si apriva così una piccola discussione guidata dall’insegnante che cercava di far emergere i punti saliente del lavoro da svolgere in relazione a quanto realizzato dell’artista preso in esame. Successivamente in maniera molto libera i bambini si disponevano su grandi tavoli esagonali, ricevevano il materiale ed iniziavano i propri elaborati. A conclusione di ogni lezione l’insegnante invitava tutti a raggruppare i propri lavori e commentarli per capire quali analogie erano riusciti a creare con l’opera originale ma anche quali differenze, particolarità ed originalità erano emerse.

Nodi tematici

Per quanto riguarda le tematiche affrontate siamo riusciti ad esaminare alcune opere di Piet Mondrian, come Composizione n.1 (1911) e Composizione con rosso, giallo e blu (1937-1942), in cui gli alunni sono stati invitati ad elaborare opere grafiche personali attraverso l’uso dei colori primari e del bianco e del nero. Si è focalizzata l’attenzione specialmente sul peso della composizione in base alla quantità di colore presente o alla collocazione del colore nel foglio, rispetto alle zone neutre.
Successivamente abbiamo analizzato alcune opere di Jackson Pollock, come Movimento gracidante (1947), Foresta incantata (1947) e Alchimia (1947), ed in questo caso l’insegnante ha cercato di stimolare gli alunni attraverso l’utilizzo del corpo e successivamente del tatto nella realizzazione di opere pittoriche utilizzando la tecnica dell’action painting. Gli alunni hanno subito ricordato come durante la visita alla Collezione, la guida avesse fatto toccare loro alcuni elaborati più o meno materici realizzati in due diversi modi e per questo motivo, nel contesto classe, hanno cercato di riprodurre entrambe le sensazioni provate (pittura più o meno materica).
In seguito le classi hanno lavorato con la musica e quindi con l’udito, analizzando le opere di Vasilij Vasil'evič Kandinskij, come Paesaggio con macchie rosse (1913) e Verso l’alto (1929), ed hanno approfondito tramite alcune letture a tema, come la pittura dell’artista fosse legata in modo viscerale alla musica. L’insegnante ha cosi proposto alcuni ascolti di musica classica e non solo, ed ha cercato di stimolare la fantasia di ognuno nel realizzare un’opera collettiva a collage durante l’ascolto di alcuni brani musicali. I bambini hanno presto ricordato l’esperienza di collage vissuta durante l’uscita didattica ed in particolar modo lo schema proposto dalla guida che metteva in relazione forme geometriche, colori e strumenti musicali.
Le ultime opere analizzate sono state quelle di Alexander Calder, come Arco di petali (1941) e di Georges Vantongerloo ovvero Costruzione di rapporti volumetrici (1924). Queste opere hanno coinvolto gli alunni relativamente la sfera del tatto e della manipolazione, in quanto ogni alunno ha cercato a suo modo, attraverso l’utilizzo di materiali di recupero, per lo più cartacei, di realizzare una propria opera personale tridimensionale. Alcuni hanno cercato di lavorare sui volumi, altri sui diversi pesi della composizione, altri ancora cercando di realizzare un movimento ed  un equilibrio. Il tutto è stato completato dipingendo con bombolette spray gli elaborati.