A due passi da casa

Nome della scuola:

Scuola Primaria “Monsignor Sante Tiozzo” I.C. Porto Viro (Ro)

Docenti responsabili:

Lorenza Lazzarin

Altri docenti partecipanti:

Caterina Fantinati, Giuliana Marangon

Numero di studenti coinvolti:

39

Premessa

 

OCCHI PER VEDERE

“Viaggiai per giorni e notti per paesi

lontani. Molto spesi

per vedere alti monti, grandi mari.

E non avevo gli occhi per vedere

a due passi da casa

la goccia di rugiada

sulla spiga di grano!”

R. Tagore

 

Spesso la noia e l’attesa sono considerate delle condizioni fastidiose soprattutto per i bambini, i quali sono sempre più impegnati in attività programmate per loro dagli adulti. Il periodo legato alla pandemia e l’impossibilità di poter praticare le attività consuete, può essere vissuto come un’opportunità per osservarsi, ascoltarsi e scoprire, delle volte, aspetti di sé che non saremmo riusciti a vedere in preda all’impazienza e all’agitazione. Inoltre, recuperare la relazione empatica con i vari elementi dell’ambiente, anche i più piccoli e apparentemente insignificanti, può diventare il primo passo per alimentare non solo un vero processo di competenza, ma anche suscitare la capacità di apprezzare la bellezza dei luoghi della propria vita e quindi di amarli e rispettarli creando quelle radici profonde che aiutano a vivere con consapevolezza e a diventare cittadini responsabili.

 

A dare avvio al percorso è stato l’invito a immergersi nell’ambiente circostante attraverso passeggiate ecologiche con i propri familiari (non essendo possibile organizzare uscite di classe) osservare il paesaggio e fissarlo attraverso delle foto poi condivise con i compagni in classe.

Questa prima fase è stata lo stimolo motivazionale per l’attivazione dei seguenti laboratori:

- Scientifico-geografico

- Emozionale

- Espressivo-creativo

Attraverso le attività proposte nei laboratori, i bambini sono stati accompagnati nell’analisi delle caratteristiche del proprio territorio per coglierne le peculiarità, sperimentare sensazioni ed emozioni legate al tempo che passa, all’attesa di qualcosa di bello come la crescita di una piantina, simbolo di rinascita e di speranza. Hanno ascoltato se stessi e sono entrati in relazione empatica con i vari elementi dell’ambiente per cercare di cogliere la bellezza delle piccole cose: la gioia di un prato fiorito, la malinconia di un grigiore invernale o l’energia di un tramonto infuocato sul fiume.

Successivamente, sono stati invitati a rielaborare le esperienze attraverso la realizzazione di un paesaggio rappresentativo di un ambiente del territorio da loro visitato: fiume, spiaggia, mare, valle, pineta, dune fossili, campagna, città, oasi naturalistica…

Seguendo linee rette verticali, oblique e orizzontali, tracciate sul foglio, il paesaggio rappresentato è stato  ridotto in tanti pezzetti di forma e dimensione diversa; ognuno ha consegnato un pezzetto del proprio dipinto ai compagni, i quali, come in un puzzle, hanno realizzato una ulteriore opera personale astratta, assemblando le parti a disposizione, ricercando un equilibrio tra le forme e i colori per ottenere un risultato piacevole ed emozionante.  L’opera realizzata, intitolata “Finestre aperte contemporaneamente sul Delta del Po”, è stata condivisa nel gruppo classe in un momento conclusivo nel quale i bambini si sono divertiti a cercare di riconoscere, nelle nuove opere, i contributi dei compagni esprimendo opinioni e sensazioni provate.

“Anche se la finestra è la stessa, non tutti quelli che vi si affacciano vedono le stesse cose: la veduta dipende dallo sguardo” A. Merini

Metodologia

- Didattica laboratoriale;

- Flipped classroom.

Nodi tematici

- Il territorio di appartenenza (aspetti naturalistici e antropici);
- Il paesaggio sonoro;
- Le emozioni;
- L’opera artistica di Vassily Kandinsky e Robert Delaunay.