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L’errore

Nome della scuola:

Scuola dell'infanzia Arcobaleno Campiglia Marittima

Docenti responsabili:

Isabella Colombo

Numero di studenti coinvolti:

23 bambini/e di 5 anni

Premessa

Abbiamo deciso, insieme a tutte le insegnanti del plesso, di iniziare dalla storia” Il sogno di Matteo” che è stata letta da due personaggi, Errorina ed Errorino (due marionette), che hanno introdotto il progetto.

Abbiamo voluto dare un visone dell’errore diversa dai soliti canoni.

Errore nell’arte ma anche soprattutto l’errore come scoperta, crescita e impegno.

“L’’intelligenza, l’innovazione e la creatività vengono meno se si proibisce alle persone di commettere errori”.

Metodologia

Il progetto si basa su quattro principi:

    • partecipazione attiva

    • costruzione condivisa

    • scoperta e gioco

    • meta cognizione per imparare dagli errori

Punto cardine del progetto è stata, quindi, la pedagogia dell’errore che ha come modello uno spazio mentale più aperto, perché deve considerare l’errore come strumento di conoscenza positivo, anzi deve considerare le opinioni e i punti di vista diversi su un argomento come qualcosa da affrontare, senza un principio di verità sacro e inviolabile a cui fare comunque riferimento, perché l’errore è qualcosa da temere e da nascondere.

 

L’errore deve essere considerato una finestra aperta sulla mente

 

Scopo è stato di insegnare ad aver fiducia in sé stessi, a valutare in maniera obiettiva i propri successi, a far tesoro degli errori per imparare da essi, a rendersi conto che la collaborazione porta un arricchimento reciproco, che la condivisione aiuta a superare le difficoltà. (Jael Kopciowski).

L’errore nell’arte, come in tutta la nostra vita, è risorsa, apertura, possibilità. Grandi scoperte anche in campo artistico, ad esempio di tecniche innovative, sono nate per caso da errori.

Con questo progetto abbiamo voluto far cambiare la visione dell’errore ai bambini e anche a noi adulti.

Abbiamo studiato quattro artisti che ci hanno permesso di fare arte utilizzando il nostro corpo in movimento e scoprendo che dall’errore possono nascere dei capolavori.

Ogni artista è stato prima studiato: abbiamo mostrato alcune opere e poi abbiamo discusso su cosa vedessimo nei quadri e nelle sculture. Abbiamo immaginato come, questi artisti, hanno potuto creare queste opere (Pollock per sbaglio mentre metteva via dei pennelli sporchi ha fatto cadere delle gocce su di un quadro ecc,)

 

Pollock

L'action painting, in italiano pittura d'azione, è uno stile di pittura dove il “colore viene lanciato sul quadro o fatto gocciolare” spontaneamente, invece che applicato con metodo gestuale mirato sopra la tela come avviene con l'arte figurativa.

Pollock “danzando” intorno ai suoi quadri lascia cadere il colore sulla tela questa attività spontanee si chiama Dripping.

I bambini hanno applicato questa tecnica prima singolarmente poi attraverso un lavoro di gruppo una sorta di “Cadavre Exquis” (tecnica surrealista).

 

Fontana

È un artista tra i più noti della storia dell’arte nonché tra i più discussi dal pubblico: spesso, infatti, si rimane perplessi davanti ai suoi Buchi e ai suoi Tagli, che causano talvolta sconcerto di fronte a chi se li trova esposti in un museo.

Come per l’artista anche per i nostri bambini che hanno lavorato sullo strappo niente è frutto del caso. Dal foglio bianco hanno fatto uscire con i loro strappi degli oggetti e degli animali. Si sono scontrati con la difficoltà di creare ciò che avevano pensato e l’errore attraverso la fantasia è diventato scoperta.

Hanno poi creato, con questi oggetti fantastici, i loro capolavori.

 

Ernst

“Dipingere non è per me un divertimento decorativo, oppure l’invenzione di plastica di una realtà ambigua; ogni volta la pittura deve essere invenzione, scoperta, rivelazione.”

I bambini hanno lavorato con due tecniche di questo famoso artista: il frottage, che consiste nell’appoggiare il foglio su una qualunque superficie ruvida (legno, foglia, pietra) e strofinare con una matita per far apparire il disegno grazie allo sfregamento contro le asperità sottostanti, e il Collage, poiché, dopo aver ritagliato ciò che avevano creato con il frottage, hanno assemblato tutto creando i loro capolavori.

I bambini hanno poi creato un quadro collettivo che ha unito i tre artisti.

 

Bay

Nell’ultima parte del progetto abbiamo avuto l’intervento di un MAGO (Eraldo Ridi artista di Piombino) che ci ha guidato attraverso un viaggio meraviglioso fatto di stupore, condivisione e creatività.

Attorno ad un fuoco magico abbiamo ascoltato storie, ragionato sul concetto di bello e brutto e sulle emozioni, giocato con gli specchi e con materiale di scarto e di recupero per poi scoprire che con questo materiale “buttato” si possono creare cose meravigliose.

Così come Bay i nostri bambini hanno realizzato con vari materiali volti ironici e divertenti.

Insieme (a piccoli gruppi) hanno poi costruito un’opera tridimensionale, dei robottini.

 

L’errore, però non si è fermato all’ambito artistico ma ha invaso le nostre giornate.

 

L’errore nell’arte, come in tutta la nostra vita, è risorsa, apertura, possibilità.

Grandi scoperte sono nate per errore pensiamo alla Torre di Pisa, alla scoperta dell’America, ai raggi X, alla penicillina, ecc.

 

Occorre una pedagogia che riscopra l’attenzione per l’essere umano, per la sua creatività, per la sua ricerca di un ordine “trovato” e non inoculato dall’altro/a è sicuramente quella che ci attende nel futuro che vorremmo.

È una pedagogia che non teme il dubbio, l’imprevisto, che non guarda l’orologio, che crede nella scuola come luogo di incontro privilegiato per tutte le tipologie di giovani; è una pedagogia che “comincia a ricominciare “da zero ascoltando le parole preziose di chi non ha ancora tutte le parole per esprimere i concetti che va “conoscendo”, che non teme l’errore e lo ama perché le svela i percorsi mentali che lo hanno prodotto. (Claudia Fanti)

 

Coinvolgimento dei genitori

Anche i genitori dei nostri bambini sono stati coinvolti inizialmente con la presentazione del progetto ma anche con la condivisione dell’idea di fondo ossia la rivalutazione dell’errore che implica un cambiamento nella visione dello sbaglio non più con l’attivazione di un senso di colpa bensì come risorsa e momento di crescita importante.

 

Nel mese di giugno si è tenuta una mostra nelle strade della città che ha coinvolto tutte le classi del nostro plesso ognuno con il suo progetto.

All’interno della mostra abbiamo organizzato un laboratorio d’arte che ha coinvolto bambini e genitori.

Nodi tematici

Nodi tematici: Punto cardine del progetto è stata, quindi, la pedagogia dell’errore che ha come modello uno spazio mentale più aperto, perché deve considerare l’errore come strumento di conoscenza positivo. Anzi, deve considerare le opinioni e i punti di vista diversi su un argomento come qualcosa da affrontare, senza un principio di verità sacro e inviolabile a cui fare comunque riferimento, perché l’errore è qualcosa da temere e da nascondere.