Starei in un guscio di noce e mi reputerei re di uno spazio infinito
Nome della scuola:
Istituto comprensivo Margherita Hack – Maniago-Pordenone
Docenti responsabili:
Sandra Rosa Bian
Altri docenti partecipanti:
Cristina Simonella, Augusta Fruttaldo
Numero di studenti coinvolti:
24, 5^C
Premessa
La bellezza come emozione che non abita solo le cose, ma risiede nell’incontro, nella mente di chi contempla, di chi si fa prendere dall’incanto e lo sa riconoscere: educare a ciò, attraverso l’incontro con le opere d’arte, significa educare al sentimento della bellezza scoperta fuori e dentro di sé. Insegnare a guardare per imparare a guardare, per scoprire frammenti di conoscenze e di testimonianze creative che il mondo dell’arte ci offre. L’incontro con l’arte, possibile con il progetto “A scuola di Guggenheim”, diventa esperienza di ricerca e di scoperta che coinvolge i processi intellettivi, immaginativi e creativi sia di alunni che di insegnanti.
Creare, inventare, liberare la fantasia, sviluppare abilità pittoriche, manipolative e manuali conoscere le argomentazioni e le tecniche dei grandi artisti, tutto ciò attraverso una storia, un tema, una poesia, una parola, con cui introdurre gli alunni al tema scelto del progetto, che si snoderà attraverso i momenti di:
-Conoscenza delle opere di grandi artisti.
-Lettura delle opere d’arte sia attraverso un approccio emozionale, sia attraverso la conoscenza degli elementi caratterizzanti i diversi stili.
Metodologia
La metodologia utilizzata è stata quella di tipo laboratoriale: il laboratorio inteso come momento collettivo di conoscenza e produzione il cui fine è l’apprendimento e il godimento dell’arte attraverso lo sviluppo della manualità e della creatività individuale.
Durante il laboratorio, con un percorso di scoperta attiva ed esperienziale, si sono acquisiti gli elementi riconoscibili e condivisibili dell’opera.
La trasmissione di conoscenze relative al linguaggio visivo, alle tecniche artistiche, agli strumenti e ai materiali propri dell’arte è avvenuto attraverso la dimostrazione e la sperimentazione.
Con una storia o una parola chiave introduttiva sono stati delineati i temi portanti, a cui sono seguite attività volte ad approfondire la vita e lo stile dell'artista di riferimento, di cui si è cercato di ripercorrere la tecnica pittorica.
È seguita poi una fase di osservazione e riflessione per condividere opinioni e differenti punti di vista.
La scoperta della fotografia come linguaggio espressivo ha permesso di mettere a confronto immagini di grandi autori con le produzioni personali di ciascun bambino cercando di far emergere gli elementi costitutivi e le emozioni suscitate.
- brainstorming sul tema del percorso scelto
- presentazione delle opere degli artisti della collezione Guggenheim e raccolta delle prime suggestioni/ipotesi (George Braque, Il clarinetto, 1912, Antoine Pevsner, Superficie sviluppabile, 1941, Victor Brauner, Il surrealista, 1947, Lucio Fontana e lo Spazialismo)
- analisi delle biografie degli artisti trattati
- analisi delle opere prese in considerazione
- sperimentazione della tecnica (tagli, buchi, strappi; frottage, costruzione di oggetti tridimensionali con materiali reperibili a scuola/casa, assemblaggio, collage)
- produzioni scritte (commenti, relazioni, giochi linguistici e sperimentazione di testi poetici)
Nodi tematici
- il surrealismo attraverso i giochi di parole
- il cubismo
- l’astrattismo
- lo spazialismo
- l’idea di LIMITE:
- nelle poesie “L’infinito” di Leopardi e “Cielo e mare” di Ungaretti : un piccolo verso nell’immenso spazio bianco di una pagina
- come idea di limite, confine, margine...errore, metafora come spazio semantico in movimento. Individuare il confine è necessario perché il confine è il luogo della sfida...dell’infrangere le regole
- La Costituzione Italiana
- l’energia luminosa: le sorgenti luminose, la propagazione della luce, corpi opachi, trasparenti e traslucidi, …