Infinito o infiniti?

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Nome della scuola:

Istituto tecnico “L. Da Vinci”, Portogruaro (Venezia)

Docenti responsabili:

Susy Ambrosio

Altri docenti partecipanti:

Alessia Belvedere

Numero di studenti coinvolti:

22

Premessa

Il progetto, che coinvolge una classe seconda è una riflessione sul concetto di infinito.

La classe è una seconda, quindi il concetto di infinito è ancora piuttosto intuitivo, gli studenti non hanno mai affrontato questo tema in modo approfondito né in matematica, né in altre discipline.

Metodologia

Il progetto, atto ad avvicinare gli studenti al concetto di infinito in modo

multidisciplinare, si snoda in diverse fasi:

Fase iniziale: si prevedono delle lezioni frontali e partecipate, seguite da un lavoro di

ricerca individuale o a gruppi

-in matematica: lettura di “la gara” di Zavattini e assegnato per casa lavoro sul l’infinito potenziale; costruzione del nastro di Möbius e simbolo utilizzato per infinito; concetto di infinito in atto partendo dalla frase di Euclide “il tutto è maggiore della parte”, con conseguente discussione e analisi: è sempre vera?

-in lettere: analisi di “l’infinito” di Leopardi, soffermandosi sul concetto di andare oltre il limite, infinito spaziale e temporale;

Fase intermedia: un breve confronto, in cui vengono assegnati dei piccoli lavori di ricerca (in matematica), e riflessioni individuali in lettere a cui seguirà l'uscita didattica al museo (visita online).

Fase finale: dopo la visita al museo viene prodotto un lavoro di gruppo per la realizzazione della presentazione finale (presentazione multimediale) a cui hanno partecipato tutti gli studenti suddivisi a coppie. Il lavoro conclusivo è stato presentato a tutta la classe e ogni studente ha illustrato brevemente il proprio contributo personale. Sono state inserite le seguenti opere:

“Arco di petali”, “Ritratto di poeta”, “Paesaggio con macchie rose”, “ la ballerina”, “Piazza con torre rossa”, “L’impero delle luci”, “Alchimia” e “La foresta incantata”, inoltre altre tre coppie hanno analizzato il racconto breve “La gara di matematica”, la frase “il tutto è maggiore della parte” e costruito  “il nastro di Mobius”.

Il progetto ha coinvolto attivamente tutta la classe e ha avvicinato gli studenti all’arte moderna, li ha aiutati a “vedere oltre”.

Nodi tematici

Partendo da un concetto di infinito più intuitivo come “l’infinito potenziale” di

Aristotele, si passerà ad un’analisi pluridisciplinare attraverso letteratura, matematica

e arte. Si analizzerà brevemente la storia di infinito matematico sia come infinito

potenziale (infinità dei numeri naturali) sia dal punto di vista di infinito attuale

(geometricamente). In letteratura si analizzerà “L’infinito” di Leopardi. L’intero componimento è costruito sull’affiancamento di un’immagine reale e di una spirituale. A rappresentare la realtà sono il colle, la siepe, il vento e le piante, mentre i dati sensoriali, ossia il guardare e l’udire, danno avvio a reazioni emotive. 

Ogni elemento della poesia è motivo di riflessione ed indagine filosofica indirizzata al superamento di un limite (infinito = andare oltre i limiti).

Una siepe impedisce la vista di gran parte dell’orizzonte, ma proprio questo ostacolo materiale favorisce in lui un’immaginazione che supera la realtà, facendolo spaziare nell’infinito, in cui il suo animo si smarrisce. La siepe suggerisce a Leopardi l’idea di un infinito spaziale, mentre il fruscio del vento quella di un infinito temporale,

ossia l’eternità. La siepe ostacola, ma in un certo senso non preclude, la vista degli spazi, è un limite che il poeta sente il bisogno di negare, viaggiando verso l’infinito.