Lo specchio e il ritratto: come mi vedo, come mi dipingono!

Nome della scuola:

Istituto Superiore “Giorgio Fermi”, Treviso

Docenti responsabili:

Maria Giovanna Martino

Altri docenti partecipanti:

M.Bertilla Tranquillin, Roberta Fiorentini, Claudio Raffaelli, Rossella Bottacin, Francesca Volpato, Iuliano, Enza Di Silvestro

Numero di studenti coinvolti:

29 alunni

Premessa

Si è chiesto di osservare i compagni nel loro modo di essere, alla ricerca di ciò che non sempre traspare del loro mondo interiore.  Di porsi di fronte all'altro come uno specchio che riflette non solo l’immagine esteriore, ma, attraverso le sue parole e i suoi racconti, anche ciò che più lo diversifica dagli altri. Si è chiesto di trasformarsi in uno specchio in grado di riflettere la sensibilità, le ansie, le preoccupazioni, le speranze, i sogni, dei compagni, fino a riuscire a dare un ritratto complessivo del loro essere adolescenti.

Metodologia

Partire dalla concezione fisica dello specchio, del suo essere un oggetto rinfrangente che applica le proprietà della luce solare e della rifrazione, il cui cambio è legato all’incidenza della radiazione. In un percorso esplorativo, si suggerisce di calarsi nei panni dell'altro alla ricerca di chi non si conosce al di là del naturale manifestarsi di ognuno attraverso parole ed atteggiamenti. Gli occhi, utilizzati come fari, puntati sulla profondità interiore dei compagni, stando attenti, però, alla posizione della luce: il protagonismo di ognuno, la capacità di relazionarsi, l’approccio rispetto anche alla timidezza. Una riflessione importante, poi, sul diritto all’essere che non può essere violato, da parole o immagini rubate, nella spontaneità del vivere e dell’agire e che rischiano di far male. Uno sguardo all’oltre, un’attenzione alle diverse forme di manifestazione dell’essere, fino a sfociare al messaggio di un ritratto che guide esperte hanno condotto a comprendere negli straordinari spazi didattici della Collezione Peggy Guggenheim.

 

Nodi tematici

Gli allievi sono stati guidati alla riflessione sulla conoscenza di se stessi, attraverso un'attenta analisi del proprio modo di essere e di agire. Una sorta di autoritratto e di introspezione psicologica che ha costituito il presupposto per la conoscenza del messaggio artistico di figure come Rita Kernn-Larsen in cui si sposano “realtà mista a immagini provenienti dall'inconscio e si conciliano memoria e sogno” o ad opere legate al Cubismo e al Surrealismo, come Pablo Picasso, Joan Mirò ed Max Ernst.