La poesia...manifesta

Premessa

La POESIA è sempre un motivo a scuola di parlare, di esprimere le proprie idee, ma soprattutto le proprie emozioni. La classe contestualmente allo studio cronologico storico del novecento è stata stimolata a prendere in considerazione come le parole siano entrate anche nelle arti visive. Sono stati coinvolti a lavorare ad esempio con Parole in libertà di Filippo Tommaso Marinetti e altri artisti Futuristi. I manifesti Futuristi sono stati studiati come modalità di espressione artistica-culturale nell’atto di rendere noto un concetto, un ideale proprio. Le onomatopee, lettere e parole in collage con opere pittoriche.

La classe ha ricreare un loro manifesto-poetico grafico-pittorico con inserimento di parole, onomatopee e affiancarla alla pittura e la collage.

Per concludere l’anno i ragazzi hanno rielaborato, dopo la visita alla Collezione Peggy Guggenheim, una loro opera di classe. Vedendo l’opera di Mario Merz “Se la forma scompare la sua radice è eterna”e “Alchimia” di Jackson Pollock hanno ideato un loro pannello di classe. Nel pannello telato con action painting e dripping e inserendo la scritta attraverso un fil di ferro per struttura con la parola: GUGGENHEIM, inserendo poi luci a

filo alimentate da delle batterie poste dietro il pannello. L’intento era di ricreare la scrittura al neon e una fusione tra la parola e il materico-pittorico del pannello stesso.

Metodologia

Analisi delle opere della Collezione Peggy Guggenheim, soffermandosi su quelle sopra riportate.

Lettura di alcuni Manifesti Futuristi, soprattutto Manifesto Futurista di Filippo Tommaso Marinetti del 1909.

Scrittura di alcune onomatopee, di suoni sulla poesia o slogan.

Realizzazione di poesie visive attraverso una diversa composizione testuale.

Creazione finale di un pannello decorativo su Merz-Pollock.

Nodi tematici

1. Manifesti Futuristi
2. Onomatopee e Poesia visiva
3. Cubismo sintetico: papier collè
4. Dadaismo e poesia visiva
5. Action painting e dripping