Io non so se lo scopo del mio lavoro è realizzare qualcosa oppure scoprire per quale motivo non riesco a fare ciò che vorrei. Io so che mi è assolutamente precluso di poter scolpire, disegnare o dipingere ad esempio una testa così come la vedo, e che ciononostante questa è la sola cosa che mi interessa veramente. Tutto ciò che saprò fare sarà soltanto l’immagine sbiadita di quello che vedo.
Alberto Giacometti, "Scritti", Abscondita Edizioni, Milano, 2016

Il corpo è un sistema organico affascinante e in parte misterioso la cui rappresentazione ha svolto, fin dalla preistoria, un ruolo determinante nello sviluppo della storia dell'arte.
La riproduzione della figura umana pone all'artista la necessità di prendere in considerazione una serie di elementi quali la varietà delle sue forme e delle proporzioni, i tratti somatici e la fisionomia, gli atteggiamenti e la gestualità oltre al valore espressivo e simbolico del soggetto rappresentato. Nel corso della storia, il corpo umano è stato, di volta in volta, riprodotto con estrema sintesi o con ricchezza di dettagli, con un approccio scientifico e un intento realistico oppure con un fine idealizzante. Nel Novecento si manifesta una predominante tendenza espressiva che, tramite la rappresentazione di figure allungate, distorte, scomposte e alterate nelle proporzioni, comunica contenuti e significati simbolici del corpo e della condizione umana. L'avanguardia cubista, ad esempio, presenta figure umane quasi indecifrabili ottenute tramite la scomposizione dell'immagine e la successiva combinazione di elementi lineari, geometrici e coloristici. Ne Il poeta, l’interesse di Pablo Picasso non è più rivolto alla verosimiglianza del soggetto con quanto rappresentato, ma al superamento dei limiti della pittura. Nell'innovativa tecnica cubista, vengono infatti sovrapposti e affiancati più punti di vista per la produzione di un'unica immagine. In seguito alla Seconda Rivoluzione Industriale, il lavoro di molti artisti esplicita, inoltre, i mutamenti nel rapporto uomo-macchina e definisce una nuova iconografia del corpo rispetto all’artificiale.

È sufficiente osservare Forme uniche della continuità nello spazio di Umberto Boccioni e gli “umanoidi” presenti nelle opere futuriste. I ritratti di Amedeo Modigliani sono, invece, il risultato della stilizzazione formale che l'artista porta ai limiti dell’astrazione mediante l’allungamento dei tratti del viso e del corpo, tramite i vuoti occhi a mandorla e le ambientazioni sospese in un'atmosfera senza tempo. L'intento di Modigliani è di sfuggire alla mimesi della riproduzione realistica ritenuta lontana dal senso profondo dell’essere. Diversamente, Alberto Giacometti svolge un'indagine attorno alla riproduzione del corpo che giunge a esiti anche contrastanti tra loro; da una parte realizza opere come Donna che cammina in cui riecheggiano le eleganti figure frontali dell’antico Egitto e quelle eteree e stilizzate dei kuori della Grecia arcaica mentre, mentre, sull'altro versante, propone lavori di forte impatto come Donna sgozzata, in cui il corpo arcuato e sventrato nelle parti anatomiche di questa “donna-insetto” traduce, secondo la sollecitazione del subconscio e la tecnica surrealista, un'immagine violenta, spaventosa e fortemente simbolica. In Piazza, sempre di Giacometti, gli uomini sono ridotti a presenze filiformi divorate e corrose nella loro fisicità.  La trasformazione più consistente nella figura umana è certamente quella operata dagli artisti surrealisti che nelle loro opere traducono lo straniamento dell’individuo e le problematiche relative all’identità nella società moderna. Max Ernst, che nei suoi lavori spesso inserisce figure metamorfiche, nel 1929 inventa per sé l'alter ego, Loplop, l’Essere Superiore degli Uccelli. Oltre alla rivoluzione attuata nella rappresentazione del corpo, l’arte del Novecento mostra uno straordinario interesse nei confronti della sua forza gestuale e comunicativa: l’action painting di Jackson Pollock, ad esempio, è la manifestazione visibile dell'azione del corpo dell'artista, così come i tagli di Lucio Fontana sono la registrazione del suo gesto sulla tela. In altro modo, nella Body Art il corpo diviene il soggetto chiamato ad agire e il mezzo espressivo su cui compiere operazioni. Similmente, negli happening artistici degli anni '60, esso diventa strumento e forma d’arte-spettacolo. Nello stesso periodo, il corpo assume i connotati di simulacro e mito, come nel caso delle Marilyn di Andy Warhol. Le diverse modalità di rappresentazione del corpo offerte dagli artisti del ‘900 rivelano dunque i suoi molteplici valori simbolici e le differenti interpretazioni dell'uomo. 

Progetti realizzati
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La rappresentazione del corpo nel Novecento

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