Si definiscono “opposti” gli elementi collocati ai due lati rispetto a un punto e, in senso figurato, le cose che sono fra loro in opposizione o in contrasto ideale. Nella filosofia presocratica di Eraclito, il divenire è inteso come un continuo conflitto di opposti (luce e tenebra, bene e male, caldo e freddo) che non si escludono a vicenda ma agiscono simultaneamente in armonia. Si ritrova una concezione analoga nella filosofia pitagorica, che individua dieci coppie di contrari, conosciuti come “opposti pitagorici”: Limitato-Illimitato, Dispari-Pari, Unità-Molteplicità, Destra-Sinistra, Maschio-Femmina, Quiete-Movimento, Retta-Curva, Luce-Tenebre, Bene-Male, QuadratoRettangolo. Non a caso, nasce in Grecia l’ossimoro, figura retorica costituita dall’unione di termini opposti che, creando un apparente paradosso, amplifica il pathos in situazioni contrastanti. Il concetto di armonia tra gli opposti è presente nella cultura cinese ed è espressa dal taijitu, simbolo che rappresenta lo yin e lo yang, ovvero l’unione di due principi in opposizione. Yin e yang contengono reciprocamente una minima porzione del
proprio contrario poiché secondo la filosofia cinese, così come per quella greca antica, gli opposti sono interdipendenti e collegati. In matematica, l’opposto di un numero è quel numero che, se sommato al numero stesso, dà come risultato zero; in fisica, nell’ambito del magnetismo, i poli attraggono cariche opposte e respingono cariche simili. Come in un ossimoro surreale, osservando L’impero della luce (1953–54) di René Magritte si resta disorientati e sorpresi dal paesaggio, in cui convivono simultaneamente due momenti opposti della giornata, il giorno e la notte. Magritte presenta spesso oggetti o situazioni contrastanti, creando circostanze inverosimili e spiazzanti: La battaglia delle Argonne (1959) fa coesistere leggero-pesante, La decalcomania (1966) pieno-vuoto e positivo-negativo, Il tradimento delle immagini (1928–29) il binomio essere-apparire. Salvador Dalí esplora i contrasti esternointerno e duro-molle quando rappresenta gli oggetti liquidi o altri elementi caratteristici della sua produzione artistica come la lumaca, l’aragosta o l’uovo. Piet Mondrian elabora il concetto degli opposti tramite un reticolato cartesiano di rette verticali e orizzontali e il contrasto cromatico tra il nero delle linee e il bianco della tela. La stessa opposizione bianco-nero è protagonista dell’opera Quadrato nero su fondo bianco che Kazimir Malevich dipinge nel 1915 usando una miscela di colori dove il nero è assente. In un saggio del 1916, il pittore russo commenta: “Mi sono trasfigurato nello zero delle forme e sono andato al di là dello zero, cioè verso la creazione non-oggettiva”. Luce-ombra, materiale-immateriale, pieno-vuoto, concavo-convesso, lucido-opaco, liscio-ruvido, naturale-artificiale, attivo-inerte e ordinedisordine sono alcune delle polarità che costituiscono l’oggetto di ricerca di Anish Kapoor. Per l’artista gli opposti sono gli elementi contrari e complementari che costituiscono l’universo sensibile, al quale artisti, filosofi e scienziati di tutti i tempi guardano come fonte di ispirazione.