Fil rouge – Il filo rosso dell’arte

Nome della scuola:

Scuola dell’Infanzia “Unità d’Italia” di Piaia - Ponte nelle Alpi (BL)

Docenti responsabili:

Agostini Marigrazia

Altri docenti partecipanti:

Dal Borgo Nadia

Numero di studenti coinvolti:

24

Premessa

Perché per il secondo anno consecutivo un singolo colore continua ad essere occasione per un percorso di accostamento all’arte?
Il rosso, pur non essendo un colore immediatamente percepibile nella realtà quotidiana, da sempre cattura l’immaginario collettivo, proprio per il suo forte impatto visivo.
E’ sinonimo di forza vitale, energia, emozioni intense come: gioia, entusiasmo, calore… sarà proprio il sole, con il suo calore/colore che ci farà conoscere la carismatica figura di Peggy Guggenheim. Un magico filo rosso costituirà un accompagnamento colorato alla scoperta delle incantevoli stanze della sua casa, dove i bambini incontreranno artisti e opere d’arte che diverranno storie fantastiche da interpretare in modo personale per… lasciare una traccia indelebile e… per non perdere il filo!

Metodologia

Il nostro percorso laboratoriale sarà inteso come momento collettivo di conoscenza e produzione, finalizzato all’apprendimento e al godimento dell’arte attraverso lo sviluppo della manualità e della creatività individuale, favorendo un approccio multidisciplinare.
Tale modalità di lavoro consente di predisporre in modo quasi naturale un contesto operativo in cui l’atmosfera che si respira ha in sé le caratteristiche dell’accettazione non giudicante. I rapporti con i pari e con le insegnanti, basati non tanto sulla competizione e l’ansia da “performance”, quanto sulla gioia della condivisione e sul rispetto dell’altro favoriscono un clima predisponente all’inclusione. Creando tali condizioni, sarà favorita la partecipazione e il coinvolgimento anche di quei bambini che presentano peculiarità che rendono difficile la loro interazione all’interno di un gruppo.

Il "filo rosso" costituirà lo strumento concreto che ci consentirà di sperimentare con immediatezza la definizione di segno, intesa come traccia del movimento; sarà altresì un accompagnamento colorato alla scoperta di nuove avventure, fatte di immagini e parole in una dimensione giocosa. Lungo il percorso i bambini vivranno emozioni ed esperienze da imprimere in una produzione unica e personale come risultato finale del loro viaggio alla scoperta del colore rosso.

Perché uscire al Museo?

Bambini, genitori ed insegnanti avranno l’opportunità di conoscere e ammirare dal vivo la casa di Peggy Guggenheim e la bellezza delle opere esposte, in occasione dell’uscita a Venezia per usufruire dell’ormai consolidata e attesa visita con laboratorio artistico alla Collezione Peggy Guggenheim.
Un’esperienza vissuta in prima persona ha un contenuto di tipo valoriale molto importante, poiché consente di condividere emozioni, suggestioni, attraverso la conoscenza e l’esplorazione di un luogo nuovo e sconosciuto, che costituisce già di per sé un momento di forte impatto emotivo… “Per non sentirsi soltanto davanti ma dentro la bellezza”!

Nodi tematici

- La magia di un filo:
I colori esercitano da sempre una forte attrattiva sui bambini; macchie e forme variopinte sono per loro un mondo magico e una gioia profonda.
L’osservazione del sole, e le sue diverse colorazioni nei vari momenti della giornata, attraverso la visione di immagini, opere d’arte e brevi video esplicativi, costituirà lo spunto ottimale per avviare il nostro lavoro.
Un originale “sole rosso” intrecciato con fili di lana darà inizio al viaggio; successivamente la sperimentazione delle diverse gradazioni del colore rosso attraverso l’uso di tempere, farà da sfondo ideale alla silhouette della casa di Peggy Guggenheim ritagliata su un cartoncino nero, per amplificare il contrasto ed esaltare il colore rosso.

- Gomitolo rosso:
Il filo di un gomitolo di lana rosso sarà lo strumento che ci permetterà di sperimentare con immediatezza la definizione di segno come traccia del movimento.
Momento forte del percorso sarà l’incontro con la figura di Peggy Guggenheim che, tenendo per mano il sole ci racconterà la storia di Teseo e Arianna, dando l’avvio a uno spunto curioso per addentrarsi nel labirinto della sua casa.
Fili di lana saranno strumenti per vivere un’esperienza motoria, ricreando e vivendo in prima persona quel labirinto appena esplorato: successivamente riproponiamo il gioco, diversificandolo, utilizzando il plastico della casa di Peggy realizzato dai bambini della scuola alcuni anni or sono.
Come momento finale saranno create delle opere personali/individuali con stili e modalità di realizzazione molteplici ed originali.

- Per filo e per segno:
Peggy, accompagnando i bambini attraverso le stanze della sua casa, farà scaturire suggestioni ed emozioni attraverso le opere della sua Collezione; esse saranno quindi lo spunto per la creazione di nuove storie.

(Emergenza Covid-19
Fino a qui è quello che effettivamente si è potuto realizzare in concreto. Da qui in poi quello che avrei voluto fare e che era già nella progettualità prevista.
Attraverso la Didattica a Distanza ho proposto due semplici laboratori aperti a tutte le età, inerenti al progetto).

Saranno proprio i bambini, ispirati dalle opere osservate che reinterpreteranno in chiave personale, filtrandole attraverso i loro sentimenti e le loro emozioni, a dare vita ad un libretto finale; in esso saranno riuniti pensieri, immagini, colori scaturiti da questo fantastico viaggio vissuto in prima persona.
Faremo qui la conoscenza dell’artista Paul Klee attraverso l’opera Ad Parnassum (1932) nella quale il sole rosso costituirà l’elemento catalizzatore della curiosità dei piccoli.
Il dipinto, con il suo stile pittorico singolare e caratteristico, sarà lo stimolo per l’ideazione e successiva creazione della prima pagina del nostro libro d’arte.

- Questione di filo:
Proseguiamo il nostro viaggio con Peggy che si soffermerà davanti ad un coloratissima casa, Casa che protegge (1960) dell’artista austriaco Friedensreich Hundertwasser; a questo punto i bambini potranno liberare i loro vissuti e le loro emozioni più nascoste nell’immaginare, attraverso la loro fantasia cosa e chi potrebbe esserci al suo interno.
Lo step finale sarà una libera interpretazione da parte dei bambini della casa di Hundertwasser, mediante l’utilizzo di fili, spaghi e tanto colore.

- Pro-filo:
Peggy stuzzica ulteriormente la curiosità dei bambini proponendo la visione di un particolare personaggio: Alexander Calder, al quale i bambini si approcceranno attraverso le loro impressioni del tutto personali.
Peggy, stimolata dall’interesse dei bambini, coglie l’occasione per presentare l’autore/artista A. Calder, del quale faremo la conoscenza attraverso la presentazione di altre sue opere e suoi molteplici stili espressivi.

- Ma che rosso è:
A questo punto Peggy conduce i bambini nel giardino circostante la sua casa, dove avviene un simpatico incontro… un’insolita Mucca (1971) rossa si paleserà davanti agli occhi dei piccoli.
La mucca costituirà un’ulteriore evoluzione dei pensieri creativi dei bambini, fornendo lo spunto per l’attività laboratoriale di tipo costruttivo di creazione di fantastiche mucche rosse con piegatura di cartoncino.

Con un filo di colla, un filo di lana, un filo di ferro:
Peggy ci riserva ancora un’altra sorpresa del suo giardino; ci farà ammirare e osservare uno splendido cancello dove, incastonate tra il labirinto delle inferriate che lo compongono, luccicano coloratissime pietre preziose, e dove i pensieri dei bambini avranno modo di spaziare tra fantasia e realtà.
Tornando all’interno della sua casa viene naturale avvicinarsi davanti ad altre opere di A. Calder per scoprire le potenzialità di un materiale apparentemente statico (v. cancello) quale il fil di ferro. Al contrario esso consente, se adeguatamente manipolato e creativamente utilizzato, di variare le forme, imprimere movimento, creare sculture, diventando compagno di attività e di gioco.

- Per non perdere il filo:
L’ultimo step del nostro viaggio si concretizzerà nell’allestimento di uno spazio espositivo dove lo stile artistico di Calder si tradurrà in un’opera magica e fiabesca che vedrà il coinvolgimento collettivo di bambini e genitori. Una maxi sagoma in fil di ferro intesa come struttura portante e perimetro dell’opera che si verrà a formare, darà l’avvio alla familiarizzazione dei bambini con questo nuovo e finora sconosciuto materiale e li introdurrà alle prime sperimentazioni di intervento di tipo plastico-manipolativo; non ci saranno consegne con modelli prestabiliti, ma semplicemente il piacere di sperimentare, e lo stupore dato dal lasciarci sorprendere dalle forme inaspettate che il filo di ferro di volta in volta può assumere.
Queste strane creazioni, nate dalle loro mani, legate insieme e inserite nello spazio perimetrale della struttura/sagoma, verranno a creare una piccola scenografia, l’inizio di un mondo immaginario capace di ospitare creature fantastiche, in cui ogni cosa trova posto e lo acquista, posta vicino alle altre ancora più valore.
Il filo di ferro sarà dato a casa per coinvolgere anche i genitori in questa nuova scoperta, chiamati in prima persona ad arricchire lo “strano mondo” che si sta formando, un’opera collettiva e veramente originale, grazie al lavoro di tutti.